«E’ stata una settimana proficua, dove abbiamo ripreso a pieno ritmo il nostro lavoro verso una partita importante come quella di Reggio Emilia, ma dove l’unica nota stonata è stata l’assenza di Michelori ancora alle prese con una forte influenza». Esordisce cosi coach Sergio Luise nel commentare l’andamento della settimana di preparazione ad un match che potrebbe anche mettere sul piatto della bilancia del futuro il primo lingotto d’oro per raggiungere la quota necessaria per i playoffs. Una sfida contro una squadra, Reggio Emilia, che non ha mai staccato la spina, che dopo le due sfide delle Final Eight, ha dovuto fare i conti anche con l’Europa e l’Eurochallenge, ma che soprattutto ha aggiunto una nuova pedina al proprio scacchiere al quale mancherà ancora per un bel po’ quella con su impressa il nome di Brunner. A rimpiazzare al momento l’ex Montegranaro sarà Angelo Gigli che dopo l’esperienza poco proficua dal punto di vista del basket giocato per questioni di infortuni e non, ha deciso di tornare a ‘casa’ per una nuova avventura.
Prima di arrivare a Reggio Emilia, come hai visto Roberts e Easley di ritorno dagli States?
«Sorridenti. Il giorno dopo il loro arrivo hanno svolto allenamento con la squadra ed anche uno individuale ed il tutto con una grande energia e come dicevo con il sorriso sulla faccia e questo è un ottimo segnale, perché vuol dire che i giorni trascorsi con la famiglia hanno avuto l’effetto sperato».
Quella dopo una sosta lunga è sempre una tappa insidiosa, che partita ti aspetti?
«Ovviamente essendo stati fermi per quindici giorni ci mancherà quel ritmo partita che abbiamo cercato di ricreare in questa settimana di allenamento. Dall’altra parte, invece, troveremo una squadra che questo ritmo non l’ha mai perso».
Ma anche una squadra che ha speso più energie rispetto a voi per aver giocato tre partite in meno cinque giorni. Questo vi potrebbe portare anche in corso d’opera a decidere di alzare quante più volte possibile il ritmo della gara?
«Per completare il discorso precedente, infatti, si può dire che se nelle fasi iniziali del match potremmo accusare qualcosa dal punto di vista del ritmo, sulla questione energie dovremmo avere, invece, un piccolo vantaggio. Sulla questione della corsa, in settimana non ci siamo snaturati, perché quel tipo di gioco fa parte già del nostro Dna a prescindere».
Questa sfida rappresenta una sorta di rivincita rispetto a quella dell’andata?
«Quella fu una sconfitta che mise non solo i primi nostri problemi, ma anche arrivata a seguito di una settimana che portò all’esclusione di Hannah e qualche problema fisico di Roberts. Detto questo, però, non ne facciamo certo una questione personale, ma di sicuro una motivazione in più arriverà anche sotto questo punto di vista».
Anche perché la Juve ha dimostrato che dopo una brutta prestazione è sempre arrivata una partita buona o addirittura una vittoria convincente. E l’ultima volta in campo di Caserta è stata la sconfitta di Milano…
«Ogni volta che abbiamo perso durante la settimana la squadra ha dimostrato la volontà e la fame di riscattarsi. Un qualcosa che si è visto anche questa volta pensando all’ultima sconfitta e questo ancora una volta ci fa ben sperare. Senza contare che tutti sanno che questa tappa rappresenta per noi un punto importante da attraversare se vogliamo guardare avanti».
Ti auguri un Palamaggiò delle grandi occasioni?
«Di mio mi aspetto sempre un Palamaggiò gremito. Ad essere sincero quest’anno non ricordo un palazzetto semi vuoto e non presente dal punto di vista del sostegno, anzi sono sempre stati al nostro fianco. L’orario ed il giorno potrebbero essere un po’ insoliti, ma sono convinto che lo scenario sarà il solito».