Domenica scorsa l’Acquaviva ha gettato alle ortiche la vittoria dopo un’ottima partenza a suon di giocate ed azioni di prima contro il Puglianello. La rosa è mutata rispetto a quella delle prime giornate. In molti hanno preferito lasciare smettendo di giocare al calcio. La situazione di classifica dell’Acquaviva è drammatica: urge una coesione d’intenti e nervi saldi per perseguire l’obiettivo. Ad un primo tempo combattivo si segnala un crollo nei primi dieci minuti della ripresa prima dell’inutile forcing finale. Il dirigente Venale è stato chiaro al riguardo invitando la squadra alla massima concentrazione. Aleggia lo spettro della retrocessione. Sarebbe un vero peccato dopo lo splendido campionato scorso. Limitare i danni, sfruttare i turni casalinghi per ridurre il gap dalle altre squadre: questi gli obiettivi della compagine di mister Tagliafierro. Chicco Di Donato è il capitano storico della squadra alla luce della sua enorme esperienza e quarantuno primavere sul groppone: «Ho giocato una vita col Bayern Caserta e con l’Acquaviva col mitico presidente Galileo. Stavo fermo ad inizio stagione e non volevo più giocare. A questa età con due figli la vedevo difficile ricominciare ma l’obiettivo è quello di far bene. Punto a dire la mia e giocare a questi livelli. Si trovano difficoltà rispetto a ragazzi giovani. Ho trovato un buon gruppo. Il problema e’ la classifica. Succede che alla minima difficoltà ci disuniamo. Cominciamo a far parlare la lingua e non le gambe. Colpa nostra su quanto successo domenica: un nostro dirigente ha scatenato un putiferio che non deve accadere. Psicologicamente non siamo più entrati in campo. Ci toccheranno i play out. Possiamo giocarcela con chiunque. Alla minima difficoltà ci disuniamo. Chiedo da capitano agli avversari scusa anche se del loro l’hanno messo. Al 90% e’ stata solo esclusivamente colpa nostra». Si dovrà lottare duramente pena l’addio anticipato alla categoria.
Mario Fantaccione