Lo scorso anno, di questi tempi, il Gladiator era sulla ribalta internazionale per l’imbattibilità che la truppa del ‘marine’ Gigi Squillante manteneva in Italia e che durò 31 partite tra Coppa Italia e campionato, persa col Monospolis (3-1) a poche giornate dalla fine del campionato. Era il Gladiator di Luce al timone, poi lasciato all’avvocato Santaniello ed era la squadra di Del Sorbo, Manzo, capitan Borrelli, Maiellaro, Gatta e tutti gli altri protagonisti di una splendida annata conclusa al secondo posto dietro la schiacciasassi Ischia. A fare da sollante tra la squadra, la dirigenza, il mercato ed il settore giovanile (che lo scorso anno andava forte) c’era una figura che piano piano si sta facendo strada nel mondo del calcio nonostante la giovane età e cioè Antonio Governucci. Tante volte è stato sentito lo scorso anno e anche quest’estate su ciò che riguardava i colori nerazzurri ed è stato l’unico della vecchia dirigenza ad abbandonare la barca, volendo a tutti i costi salvare il calcio a Santa Maria. A lui si deve l’interessamento dell’ing. Mai in estate al club sammaritano, la cui trattativa per una serie di motivi personali dell’interessato non andarono in porto. Ieri il Gladiator, invece, ha incrociato il San Severo, perdendo per 2-0. Dopo l’esperienza a Foggia come consulente e talent scout, Antonio Governucci ha ricevuto la fiducia del presidente Pino Marino per aggiustare in corso d’opera la squadra, assieme allo staff tecnico e con un budget non esagerato il San Severo è ripartito con 4 vittorie in casa e punti importanti che hanno proiettato la squadra neopromossa a 20 punti a +5 sul trittico che staziona all’ultimo posto con il Real Vico nel mirino per uscire dalla zona play-out quanto prima.
“Arrivare in corsa non è mai facile – ha dichiarato Governucci -, ma qui ho trovato l’ambiente giusto per lavorare e rimediare. Abbiamo messo in piedi un ottimo settore giovanile e poi una squadra fatta di giovani motivati. Non sempre serve il nome, serve il gruppo ed il lavoro sul campo. Ho convinto Follera, El Ouazni, Sparano, De Santis, bomber Covelli, Alterio ed altri a far parte del progetto e sono contento dei risultati, dopo che anche altri giocatori presenti in rosa sono stati rivalutati e motivati a dovere”. Ma quella di ieri è stata una gara particolare per il direttore del San Severo. “Quando vedo i colori nerazzurri mi brillano gli occhi, perché il Gladiator mi è rimasto nel cuore e i tifosi sammaritani lo sanno. Mi sono interessato anche quest’estate – prosegue Governucci – alle sorti del club, ma poi si sono preferite altre soluzioni. Ho voluto omaggiare con una targa la Brigata Spartaco perché con loro ho un grande rapporto e mi vogliono bene. Per quanto riguarda il Gladiator, invece, l’ho visto tecnicamente a posto, ma demotivato. Nonostante la sconfitta non ha giocato male, ma serve qualcosa ancora per puntellare i vari reparti. Conosco un po’ le vicissitudini societarie, ma in quello non metto assolutamente bocca, ma posso dire che per la vittoria di ieri del San Severo sono contento a metà”. Poi un appello ai sammaritani e alla società attuale: “Considero il Gladiator la mia squadra del cuore – chiosa il dirigente napoletano – e credo che sia un patrimonio da salvaguardare e la società, la città e i tifosi ne devono salvaguardare il blasone e l’onore trattando con rispetto questi colori e spero, ovviamente, che San Severo e Gladiator possano mantenere la categoria”. Santa Maria Capua Vetere, intanto, non dimentica Governucci.