Mister Liquidato temeva la gara dopo le festività natalizie perché le insidie si nascondono sempre dietro l’angolo. Il terreno pesante ha condizionato il gioco e i timori si sono mostrati fondati. Un pari che non rallenta le ambizioni play off della compagine casertana. La squadra è valida e ben attezzata in ogni reparto. Il girone di ritorno è appena cominciato e c’è tempo per recuperare. E’il momento di stare tutti vicino ai ragazzi e ripartire più forti di prima: “Si viene da quindici giorni di sosta ed abbiamo dato tutto quello che potevamo dare. Quando sei costretto a vincere, normale che lasci qualcosa agli avversari. Al 94’ un loro giocatore ha temporeggiato tantissimo e ci ha permesso di recuperare ,altrimenti sarebbe stata una beffa colossale. Buona la prova di Abbruzzese e D’Apolito. Non possiamo rimproverarci nulla. La società deve dare equilibrio e fare tutt’uno con la squadra perché è naturale che la società,ragazzi e tifosi siano delusi. Siamo uomini, non macchine. Gli equilibri interni ti fanno fare qualche risultato in più”. Una carriera costellata da soddisfazioni uniche per mister Liquidato:oltre 500 panchine in oltre diciassette anni di carriera. Difensore centrale in carriera, il piacere di aver lasciato ottimi ricordi ovunque: “Ricordo con piacere gli anni di Formia in serie C sia da calciatore che da allenatore. Mi resta nel cuore: sono stato cinque anni. Non è poco in questo mondo che brucia tutto e subito. Da allenatore resto legato sia al Fondi che al Nola. Fondi è stata la mia consacrazione da allenatore portandoli in C. Partivamo per le zone basse in classifica, abbiamo vinto un campionato importante. Nola lo è stato altrettanto:partiti dalle ceneri del vecchio Nola . Con tanta parsimonia e buona volontà con una squadra giovane siamo arrivati alle semifinali play off nazionali. Fermati da Ramunno portiere della Rossanese. Siamo partiti con 50 spettatori e terminato con 2500 spettatori. Ripescati col Fondi il 10 Agosto in serie D, con la stessa squadra abbiamo vinto il campionato. In queste diciassette stagioni ho iniziato a giocare col 3-5-2 .Un allenatore si deve adattare alle caratteristiche dei propri calciatori. Se cominci dal ritiro ovvio che la squadra la fai tu insieme col direttore consapevole di quello che andrai a prendere per il tuo modulo specifico. In questa sessione andava preso un giocatore di fiducia senza perdere tempo come Tufano che ho avuto a Nola e Correale che ho avuto a Torre del Greco. Conoscevo benissimo le loro qualità. Allegretta proveniva dalla Berretta della Paganese ,era un giocatore sconosciuto. Con me pian pianino si è ritagliato il suo spazio.Con me ha realizzato dodici gol in D. Era un titolare a suon di reti. Assomiglia tantissimo a Pandev, è molto importante per l’economia della squadra. Il buon Foglia Manzillo lo sta dosando bene a Marcianise. Scherzando ho fatto un’amichevole a Nola ho parlato con i dirigenti e detto loro che cerco un progetto e non guardo più la categoria. Per questo sono venuto a San Marco con tanto entusiasmo e penso di darlo quotidianamente ai ragazzi. La società è importante nel panorama campano. Ha una struttura importante come società, calciatori e staff. Ero deluso dall’esonero dell’anno scorso. Questi ragazzi mi fanno venire al campo col sorriso fra le labbra. Allenamenti tutti fatti col massimo impegno: danno tutto dal martedì alla domenica. L’importante è il cuore. Mi hanno fatto tornare la voglia di allenare. Ho trovato ragazzi disponibilissimi al dialogo e all’allenamento. Ho bussato la porta prima di entrare nel loro spogliatoio. Io lascio sempre la porta aperta del mio,questo è importante. Tu avverti che sei entrato a far parte di loro quando ti vengono a parlare dei loro problemi personali. Vuol dire che hai conquistato la loro fiducia. Le scelte le facciamo in base all’allenamento. Non vedo mai mugugnare . Con me il capitano Caputo c’è stato un periodo in cui non giocava e l’ho sempre visto allenarsi al massimo. Abbiamo fatto un acquisto importante da qualche mese a questa parte. Il capitano si sacrifica per la squadra al 100%. Dopo la partita di Casalnuovo vedevo i ragazzi a testa bassa e li ho elogiati per l’applicazione. Dopo la partita vinta contro il Neapolis ho fatto il matto perché per me conta la prestazione. Ci sono momenti in cui devi spegnere gli entusiasmo o in cui devi mettere benzina in più per stimolare sempre il gruppo. Il presidente Nuzzo è ambizioso. La cosa brutta è che per problemi di lavoro sta lontano. Le cose gli arrivano filtrate. Difficile questo rapporto di lontananza:non ci fa mancare nulla, ci sta sempre vicino. Ho con lui un ottimo rapporto al di là del calcio. Non fa calcio per una sola stagione. Ha in mente programmi ambiziosi e speriamo di accontentarlo. L’importante è che lui sappia che noi diamo sempre il massimo. Per far capire qual è il mio modo di essere, per me il 2013 non è stato felice calcisticamente per l’esonero. A Natale scorso ero contrattizzato ma senza il campo. Oggi come dice mia moglie sto sul campo e una figlia che lavora. Dico ai ragazzi di tenersi stretto questo lavoro con la prestazione settimanale. Non è facile stare a casa. C’è una parte di calciatori che sta a casa. Possiamo giocarci quest’altra metà di campionato. Ho una società e staff importante con un gruppo importantissimo per il presente in questa categoria. Prima il San Marco non era conosciuto. Questa società sta diventando meta ambita dagli addetti ai lavori. Vuol dire che si sta lavorando bene. Vorrei vedere quanto più gente possibile allo stadio. Ricordo il tifo contro Giugliano o Frattese. Entusiasmo alle stelle. Sosteneteci sempre e state vicino alla squadra. E’un presente importante”.
MARIO FANTACCIONE