Ci ha salutati come ha vissuto: con serenità, quasi in silenzio, come se non volesse disturbare. Il mondo del giornalismo casertano e l’universo della Casertana hanno dato l’ultimo saluto al grande Mario Iannotta. Tantissimi colleghi, compagni di una vita passata a raccontare non solo vicende calcistiche ma anche cronaca cittadina; tanti tifosi rossoblù che, in lui, vedevano il cantore delle gesta della Casertana in serie B come in Eccellenza. Il feretro era avvolto da una bandiera ed una sciarpa donata dai tifosi, mentre il club ha messo una maglietta da gioco ed il suo pass stampa. Mario aveva una capacità unica: riusciva a rendere entusiasmante una partita giocata sul campo di ‘patate’ di turno dove, per anni, i fachetti hanno dovuto cimentarsi. Ultimo giornalista di spessore della Caserta sportiva, Mario ha fatto dell’umiltà, della dedizione al lavoro e della simpatia le sue armi più belle. E’ facile parlare bene di qualcuno che non c’è più ma, mai come stavolta, il coro è unanime. Faccio mie le parole utilizzate da Franco Tontoli, storico collega e grande amico di Mario: “Tutti l’abbiamo perso, non solo la famiglia”. E poi una richiesta: “Mario salutaci Mimmo” e per Mimmo è chiaramente inteso il compianto Mingione. Personalmente faccio fatica a trovare le parole giuste per ricordare l’unico giornalista che mi ha insegnato veramente qualcosa ed a cui ho ‘rubato’ pezzi del suo stile. Con lui ho lavorato prima al Giornale di Caserta e poi in Gazzetta. La cosa più bella è che ho solo ricordi piacevoli, di un racconto, di una battuta, o anche una delle centomila sigarette che abbiamo fumato insieme. O le sue caramelle, immancabili, che mi offriva ogni volta che mi vedeva. Voleva sapere tutto anche della Juvecaserta: voleva farsi spiegare i termine americani che utilizzavo e la prima domanda era sempre la stessa “ha giocato qualche ragazzo delle giovanili?”. Questo era Mario: un casertano vero. Con lui va via un pezzo di me. Caserta perde una persona perbene.