La sigaretta tra le labbra, le abili mani che volano sulla tastiera a comporre sinfonie con le parole. Ci ha lasciato uno degli ultimi poeti del giornalismo casertano. Cinquant’anni spesi a raccontare la storia della nostra città e le imprese della Casertana, sempre con lo stesso entusiasmo, come se fosse il primo giorno, come se fosse ancora la serie B. La sua sagacia, la sottile ironia, le battute audaci ed i simpatici scoppi d’ira. E poi, le storie di un giornalismo che non c’è più. Di quando si lavorava senza internet, di quando si dettavano gli articoli alla redazione per telefono, magari in Autogrill, di ritorno da una lunga trasferta al seguito della Casertana. Le storie di Fazzi, Cominato, Alivernini, di un calcio epico ed appassionante. La sua Casertana, Mario Iannotta, la raccontava così: “La Casertana trema, barcolla, ma riesce a trovare un altro guizzo di orgogliosa reazione. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Arcini indovina il servizio vincente per Micciola, che prontamente trasforma in gol”. Pezzi d’arte giornalistica, impressi con l’inchiostro sulle pagine ingiallite di quarant’anni di giornali, conserveranno la sua memoria. Ciao maestro, Ciao Mario
I ragazzi del Giornale di Caserta