Una presentazione alla partita particolare in una location totalmente nuova e suggestiva come quella del quartier generale della Pasta Reggia, che prima del classico incontro e face to face del timoniere della Juve, Lele Molin, ha dato la possibilità alla stampa di fare un tour all’interno dello stesso stabilimento che da questa estate ha deciso di essere il partner ufficiale dei colori bianconeri in tutto e per tutto dando una grossa mano al progetto firmato Iavazzi e Barbagallo. Un pre conferenza in cui è intervenuto anche il presidente della Provincia Domenico Zinzi e lo stesso numero uno della Juve che prima dell’affascinante tour nel mondo della fabbricazione del prodotto locale, ha voluto esprimere il proprio pensiero e ringraziamento a chi si è schierato al fianco della sua nuova idea di basket casertano, ma soprattutto di società: «E’ ovvio che il mio primo pensiero – ha affermato lo stesso Lello Iavazzi – è sempre quello di ringraziare la famiglia Pallante e la Pasta Reggia per aver accettato e affrontato questa sfida con me in questa stagione. Il mio invito ai tifosi, invece, è quello di sostenere questo marchio cosi come loro hanno deciso di sostenere noi nell’esportare il nome di Caserta in giro per l’Italia non solo sotto il punto di vista di notizie negative, ma anche da un lato prettamente positivo».
Finiti i convenevoli, le foto di rito ed il giro turistico all’interno dello stesso pastificio, poi, è stato il tempo di parlare di basket. E’ stato il tempo di presentare l’altro punto di interesse della serata e cioè la sfida di domenica contro la Virtus Roma. Una sfida delicata soprattutto per il morale della squadra che in settimana ha dovuto fare i conti anche con qualche problemino fisico, come quello di Scott e che invece ha visto la reintegrazione a pieno titolo di Stefhon Hannah che ha ripreso ad allenarsi con i compagni. «Non avevo dubbi – ha commentato a riguardo il general manager Atripaldi – che dopo la nostra decisione la risposta di Stefhon sarebbe stata positiva. Ora speriamo che tutto procede in questo modo». Non di parere diverso lo stesso Lele Molin che ha cosi esordito: «Il rientro in squadra è arrivato con una settimana di livello da parte sua, ma anche da parte della squadra. Purtroppo il rovescio della medaglia è stato rappresentato da una settimana un po’ tribolata dal punto di vista fisico per alcuni giocatori ed in particolare per Scott».
Quale il problema nello specifico?
«Purtroppo ha avuto fastidi ad ambo i piedi e per situazioni diverse. Fastidi che gli hanno impedito di allenarsi come voleva, ma che sono stati prontamente trattati nel migliore dei modi. Domenica ci sarà,. Ovviamente non al 100% visto che dovrà conviverci, ma di sicuro darà il suo apporto alla squadra e alla causa».
Dopo quella vista a Reggio Emilia che tipo di Juve si aspetta di vedere con Roma. Che formato di Pasta Reggia si vedrà?
«Speriamo di rivedere quella ‘farfallina’ – continuato con il sorriso sulle labbra e rispondendo a tono all’accostamento arrivato puntuale vista la location della conferenza – e di tornare a ‘volare’ cosi come avevamo fatto prima dell’ultima sconfitta. Di sicuro mi aspetto di non vedere una Juve ‘farfallona’ e spavalda, ma concentrata e determinata al punto giusto. Senza contare che giochiamo in casa e questo ci conforta perché con la spinta del pubblico potremo prendere qualche giro in più in fase offensiva, ma anche difensiva».
Di fronte vi ritroverete una squadra che avete incontrato due volte in prestagione. Che partita si aspetta?
«Una squadra totalmente diversa sia dal torneo di Caserta che dell’amichevole che abbiamo giocato a Roma. Una squadra duttile e difficile da affrontare specialmente per la sua capacità ad essere camaleontica nei propri quintetti dove la posizione di Hosley può fare la differenza. Possono passare da quintetti altissimi con Hosley da numero ‘3’ ad altri piccolissimo con quest’ultimo nello spot di ala grande. Una squadra che detta qualche piccola preoccupazione in più in termini di accoppiamenti, appunto, e contro la quale servirà usare concentrazione in difesa dove la chiave principale sarà quella di chiudere gli spazi ai grandi tiratori che hanno e di usare tutta la nostra fisicità».
In tutte le sue conferenze pre partita ha sempre indicato l’equilibrio tra il correre e l’attacco alla difesa schiarata come la chiave principale di ogni sfida. Dopo aver visto la Caserta delle prime settimane e quella di Reggio, quale pensa che sia la Juve dell’equilibrio?
«Prima di tutto va detto, cosi come ho sempre ripetuto, che la nostra è una squadra basata su quel ritmo di gioco e l’assenza di Hannah a Reggio ha pesato al riguardo per questa sua propensione a far correre la squadra. E’ altrettanto logico che quando le squadre non te lo permettono di fare si deve trovare la soluzione adatta a metà campo. Ma questo è un processo sul quale dovremo ancora lavorare, ma la nostra dimensione è quella di correre e sfruttare le nostre caratteristiche atletiche».