La notizia era nell’aria e ieri ha trovato conferme durante la conferenza stampa svolta a Pezza delle Noci. Fuori diluvia, dentro è un concentrato di parole che fanno bene al cuore ed alle orecchie di tutto l’ambiente bianconero. Il playmaker Stefhon Hannah è reintegrato nel gruppo, ha ripreso a lavorare col resto della squadra dopo le sessioni da solo svolte nel fine settimana e sarà a disposizione di coach Molin per la delicata sfida di domenica, al Palamaggiò, contro la Virtus Roma.
Davanti agli occhi del socio Barbagallo, è andata in scena una conferenza chiarificatrice dove tutte le componenti principali del team c’hanno messo la faccia, senza nascondersi, ma volendo fare chiarezza definitiva sull’accaduto. Tutti pronti ad ascoltare la notizia attesa. A fare l’annuncio ufficiale è il general manager Marco Atripaldi: «Comunico che Hannah è stato reintegrato nel team e si allenerà regolarmente con la squadra a partire da oggi (ieri ndr). Non era facile prendere la decisione di sospenderlo e non è stato scontato reintegrarlo. Noi avevamo ben chiari i motivi della sospensione (con multa economica annessa) ma volevamo capire le valutazioni che Stefhon avrebbe fatto. Abbiamo parlato col ragazzo (che si è allenato regolarmente da solo in questi giorni), lui ha espresso la volontà di restare qui perché gli piace il nostro ambiente. La seconda opportunità non si nega a nessuno nella vita ma adesso deve rispettare le regole di questo gruppo. Adesso conteranno i fatti e non le parole».
Chiaro, come sempre, il coach bianconero Lele Molin: «Il provvedimento di sospensione fu mio ma avevo intenzione di reintegrarlo però non potevamo non dovevamo dare un segnale. La mia posizione non è cambiata rispetto a venerdì: Stefhon è un giocatore importante per noi e ci fa piacere che sia rimasto. Mi ha colpito dicendo un paio di cose che mi permettono di dargli credito: ha avuto rispetto per la decisione ed ha ammesso di essere un tipo che deve essere richiamato all’ordine. E’ stato onesto quando mi ha detto queste cose, gli credo e quindi lo reintegriamo nel gruppo. Sono contento del fatto che lui abbia chiesto di restare qui e la cosa non era affatto scontata. Ma il momento delle parole è finito, lo sa anche lui».
Fari puntati, ovviamente, sul folletto americano che, tolto il cappellino dei Chicago Blackhawks, ha aperto il cuore davanti a tutti; una confessione di colpe che, inevitabilmente, permette di ripartire con un altro spirito: «Ero arrabbiato perché non potevo aiutare la squadra durante la partita di Reggio Emilia; all’inizio non avevo capito la decisione di sospendermi, ma ora ho compreso».
Hai mai pensato di andare via da Caserta durante questo lungo weekend di riflessione?
«Sì, lo ammetto, ho pensato anche di andare via in questi giorni. Penso sia normale che, quando le cose vanno storte, ti viene voglia di tornare a casa. Ma, poi, sono stato qui da solo a lavorare ed ho avuto tempo per pensare e valutare le cose a freddo. Voglio giocare una grande stagione coi miei compagni e per questo motivo voglio restare nella Juvecaserta. I miei compagni sono come fratelli, ora voglio aiutare la squadra e ho più motivazioni rispetto a prima perchè so che ho la fiducia del team».
Lezione imparata?
«Sicuramente, ho capito perchè il coach ha preso il provvedimento e questo conta più di tutto. Non ho visto la partita contro Reggio Emilia perché ho avuto problemi con la tv, poi l’ho seguita sul play by play del sito della Lega.
Vuoi dire qualcosa ai tifosi?
«Anzitutto voglio scusarmi pubblicamente coi compagni, l’allenatore, il club e tutti per non essere in campo a combattere per la maglia bianconeri. Tutti compiano degli errori, ho imparato dal mio errore ed adesso riprendo la stagione con la stessa testa di prima».
Ovviamente anche il capitano Marco Mordente ha voluto precisare il suo pensiero in merito alla vicenda Hannah: «Abbiamo capito e supportato la scelta sia del coach che della società; ognuno di noi ha conosciuto Stefhon come uomo in questi mesi. Ha tanta personalità ma ogni tanto va messo in riga quindi eravamo d’accordo con la decisione del club. Ovviamente le prime ore dopo l’annuncio sono state shoccanti per tutti noi ma poi abbiamo pensato solo a giocare a Reggio Emilia ed ora lo riabbracciamo nel gruppo».
E vissero tutti felici e contenti.