La prima notizia positiva all’interno di un mese totalmente cupo. Il ricorso accettato dal Giudice Sportivo della Serie D ribalta il risultato del campo, l’1-0 ottenuto al “Nunzio Fittipaldi” di Francavilla sul Sinni lo scorso 6 ottobre 2013, e regala la vittoria a tavolino per 0-3 al Gladiator che, grazie a questa boccata d’ossigeno, lascia per il momento le zone calde della classifica raggiungendo quota 11 punti. Seppur a tavolino, i neroazzurri ottengono la terza affermazione stagionale con la firma preziosa del segretario Massimo Savoia, new entry nello staff dirigenziale sammaritano che subito si è fatto ben volere dalla piazza per quella sua meticolosità nello scovare ogni minima irregolarità avversaria. Merito suo se è stato pescato in flagranza di reato il portiere lucano Armando Ricciardi, il quale non aveva scontato una squalifica risalente allo scorso campionato juniores con la Sarnese (per avere maggiori informazioni, leggi qui: https://www.sportcasertano.it/07-10-2013/gladiator/80242/ricorso-gladiator-ecco-chi-e-il-giocatore-incriminato-del-francavilla-sul-sinni/). Merito suo se è ancora in bilico il risultato finale della gara contro il San Severo, finita 1-1 ed omologata dopo tre settimane dal Giudice Sportivo per mancato invio del reclamo: cosa che suona alquanto strana ed infatti la società della città del Foro si è affidata al celebre esperto di diritto sportivo, l’avvocato Eduardo Chiacchio, per presentare ricorso alla Corte di Giustizia Sportiva al fine di ribaltare la sentenza dell’ufficio Interregionale.
L’aneddoto Criscuolo. Molti credono che, solo da quest’anno, Massimo Savoia stia aiutando il Gladiator a farsi rispettare non solo sul terreno di gioco ma anche nelle sedi burocratiche. Pochi sanno, invece, di come il segretario di origini molisane sia risultato decisivo in un altro episodio che risale alla scorsa stagione, la tanto pubblicizzata stagione del record d’imbattibilità dei guerrieri di Lazzaro Luce con 28 partite consecutive senza sconfitta a cui il Monospolis pose fine lo scorso 24 marzo 2013. Un aneddoto di cui solo i fidi collaboratori del Gladiator erano a conoscenza ma che vi sveliamo per dovere di cronaca. Passata qualche giornata dall’inizio del campionato, Massimo Savoia, allora responsabile unico dell’ufficio segreteria della scomparsa Virtus Carano, si imbattè nella posizione irregolare di Emilio Criscuolo. L’ex capitano neroazzurro era sceso in campo nelle prime due giornate del ritorno in Serie D degli Audaci, a dieci anni di distanza dall’ultima apparizione: gare che avevano dato avvio all’imbattibilità della gang di Luigi Squillante, da cui erano stati ottenuti ben quattro punti grazie al pareggio per 3-3 contro il Foggia ed il trionfo da favola per 0-3 all’Erasmo Iacovone di Taranto.
La rivelazione di Savoia. Ma egli non sarebbe dovuto essere in distinta, perché sulle sue spalle pendeva un turno di squalifica risalente alla finale dei play-off nazionali di Eccellenza contro il Città di Messina. Criscuolo avrebbe dovuto saltare una gara ma, l’ufficio segreteria neroazzurra dimenticò questa squalifica che avrebbe potuto battezzare in maniera diversa il ritorno del Gladiator nell’Interregionale. Fortunatamente le squadre avversarie non si resero conto di questa irregolarità: solo Massimo Savoia ne era a conoscenza e subito si è messo in contatto con il suo amico Amedeo Liccardo, cassiere del club sammaritano, per esporgli questo argomento. Grazie alla sua intuizione, Criscuolo fu mandato in tribuna contro il Sant’Antonio Abate in maniera tale da scontare la giornata di squalifica (seppur con qualche giornata di ritardo) e consentire all’armata di Lazzaro Luce di proseguire lo splendido campionato scorso che ha visto il Gladiator giungere al secondo posto dopo la corazzata Ischia. E chissà per quanto ancora avrebbe giocato Emilio Criscuolo se Massimo Savoia non avesse svelato l’arcano? Chi lo sa, nel frattempo la città del Foro si gode la scrupolosità del suo segretario che, strana coincidenza del destino, già aveva dato il suo apporto al Gladiator con un anno d’anticipo, rispetto al suo ingresso in dirigenza.