«Quelli appena conclusi sono stati 4 giorni molto costruttivi. Abbiamo fatto sicuramente passi avanti nel nostro processo di amalgama e sono stati quindi giorni dove abbiamo raccolto informazioni importanti». Questo l’esordio in commento di coach Lele Molin al seguito della seconda sconfitta consecutiva, contro la Virtus Bologna, dopo quella a Montecatini contro la Montepaschi Siena. Una sconfitta che lascia solo ed esclusivamente quel retrogusto di amaro in bocca per un risultato che poteva essere diverso da quanto invece il tabellone ha detto sia in terra termale che in quella emiliana. Non parole di circostanza, dunque, quelle del timoniere mestrino in merito alle buone informazioni ed indicazioni che queste due ultime partita, in particolari, hanno fornito al database dello staff tecnico di Terra di lavoro che a partire da questo pomeriggio avranno un compito molto più importante: prendere tutte le informazione accumulate dal database di questa preseason e sviluppare il ‘come’ la Juve debba esaltare i punti di forza mostrati durante un cammino iniziato con lo scrimmage contro Veroli e come nascondere in attesa di eliminarli definitivamente, quelli negativi. Tutto questo in una settimana in cui si penserà solo ed esclusivamente a Venezia, solo ed esclusivamente a come innescare Roberts e compagni contro la difesa dei lagunari e come mettere la museruola alle varie bocche da fuoco di coach Mazzon tra cui anche una vecchia conoscenza del basket casertano tale Andre Smith. La crescita e le valutazioni personali dei singoli giocatori, ora hanno poca importanza, quello che importa è che Caserta possa insieme e di squadra mettere un primo mattone importante nel suo cammino sfruttando, magari, la classica carta della sorpresa o delle prime partite di campionato che sono pur sempre una sorta di terno a lotto dove tutto può succedere nonostante i favori dei pronostici siano tutti dalla parte della Reyer. Il gruppo e la forza di insieme è l’aspetto che deve avere la massima priorità, la massima importanza, cosi come la massima espressione del basket divertente ed efficace ammirato in campo a Montecatini contro una Siena che sulla carta è una spanna immediatamente superiore a quella bianconera in termini di valori assoluti. Ancora una volta – cosi come è capitato in tutta la pre-stagione – i vari Hannah, Moore e Tommasini avranno la loro classica opportunità da sfruttare, ma nel caso il momento non sia a loro propizio le girandole di cambi con conseguenti ed immediati cambi di ritmo determinati da Molin con l’ingresso del duo italiano Mordente-Michelori, sono una prima certezza su cui puntare a prescindere dal tipo di giocatore che corra a loro fianco sul campo. Se proprio si dovesse fare una valutazione sulla base di come cambia l’aspetto del gioco su ambo i lati quello che allo stato attuale più risponde agli input di coach Molin è completato dalla presenza di Vitali e quella di Brooks ai quali non fa differenza se l’ultima pedina porta scritto sulla schiena il nome di Scott o Roberts. Questa la base conosciuta prima del viaggio ‘on the road’ e che si è consolidata nelle partite contro Roma, Siena e Bologna ed intorno alla quale sicuramente lo staff tecnico costruirà delle valutazioni fondamentali in vista dell’esordio stagionale in casa. Un esordio dove la truppa cara al presidente Raffaele Iavazzi, troverà per la prima volta anche il vero sesto uomo in campo: il Palamaggiò. Per la prima volta dopo il bagno di folla del primo giorno di scuola e forse quello troppo silente del torneo cittadino, anche l’impianto di Pezza delle Noci avrà una motivazione in più per tornare ad essere quello della passata stagione, per tornare a riprendere il discorso da dove aveva interrotto con il team dei miracoli che ha infiammato cuore ed anima del popolo casertano e che non aspetta altro tornare ad essere infiammato da schiacciate, triple, difese, ma soprattutto quella grinta, quella voglia di non mollare, di non essere secondi a nessuno e di scendere in campo con la bava alla bocca settimana dopo settimana; insomma tutto quello che nello scorso campionato ha funzionato da propellente per le fiamme innescate da vittorie importanti.
«La cosa più lampante che mi viene subito in mente – ha ripreso il discorso l’assistente in panchina per tanti di anni di Ettore Messina – è che giocando fuori casa, al quale non va dimenticato nella maniera più assoluta il salire dello stress di giocare 3 partite in 4 giorni e con viaggi ripetuti ad orari abbastanza particolari, abbiamo giocato con personalità e soprattutto con sprazzi di buon gioco. La cosa negativa più evidente e’ che tanto stasera contro Bologna quanto ieri sera con Siena non siamo riusciti a ‘finire il lavoro’ che durante i primi trenta minuti di gioco sia con la Montepaschi che contro Bologna si era concretizzato anche in vantaggi consistenti e considerevoli, oltre che in doppia cifra. Nei finali abbiamo evidenziato stanchezza non solo fisica quanto anche mentale. Comunque sono molto contento perché abbiamo sempre avuto un contributo un po’ da tutti, inclusi dai giocatori che prima di questo tour erano un po’ nell’occhio della critica. Iniziamo quindi la prossima settimana, quella che ci retta all’inizio del campionato, con fiducia e buone sensazioni».