Al “Nunzio Fittipaldi” di Francavilla sul Sinni, domani a partire dalle 15, scenderà in campo il settimo Gladiator diverso. Da inizio anno l’allenatore neroazzurro Nunzio Di Somma è stato costretto a cambiare sempre formazioni, in quanto le indisponibilità non gli hanno mai dato la possibilità di schierare lo stesso scacchiere per due giornate consecutive. Nel match contro i lucani di Ranko Lazic sono assenti Stefano Costantino, Cristoforo Correale, Vittorio Terminiello (per infortunio) e Raffaele D’Esposito (per squalifica). Viste le loro indisponibilità, il 4-3-3 disommiano vedrà il rientrante Ferrara ed Esposito al centro della difesa, affiancati da Oriente e Ferraro, in protezione di Munao. In cabina di regia il capitano Bonavolontà verrà affiancato da Prisco e da chi vincerà il ballottaggio tra Barone e Carfagno, anche se non è escluso l’utilizzo di Franchini. In attacco Liccardi verrà sorretto da Mazza ed uno a scelta tra Di Leva e De Falco (il primo avvantaggiato nell’avere una maglia da titolare).
Le impressioni del ds. Non è preoccupato da questo dato statistico il direttore sportivo neroazzurro Guglielmo Ricciardi, uno dei principali fautori dell’ottimo rendimento in stagione della baby-gang di Maurizio Gaudiano. Uomo sportivo di grande carisma, con tante esperienze tra il Sorrento, il Savoia, la Sarnese e la Palmese, Ricciardi ha fatto una sua valutazione personale di questo giovane Gladiator: ”Chiunque viene chiamato in causa, gioca sempre con il coltello tra i denti. E’ un’informazione importante per l’allenatore che sa che può contare su tanti atleti, e non solo sui soliti undici. Ciò è fondamentale per il nostro progetto, che ha bisogno di tutti per conquistare l’obiettivo stagionale che è la salvezza”. Gladiator diverso che verrà visto all’opera anche a Francavilla sul Sinni: “Le squalifiche e gli infortuni ci obbligano a cambiare formazione quasi sempre e questo succederà anche nella trasferta lucana. Ci attende un altro scontro salvezza importante: noi scenderemo in campo per fare bene e cercare di tornare a casa con un risultato positivo”. Di per sé, la selezione sammaritana conta un gran numero di giovani e Ricciardi conclude l’intervista, soffermandosi su questo argomento: “Non si sta notando la carta d’identità di questi ragazzini che stanno celando la loro giovane età con una personalità che fa invidia. Mancando di esperienza, ognuno sta cercando di non far notare quella che può essere considerata una privazione con una notevole esperienza da ogni punto di vista”.