“Quando le cose vanno male tocca me metterci la faccia”: con queste parole il presidente dell’Aversa Normanna commenta la sconfitta interna nel derby con il Sorrento. In campo ha visto due squadre e questo lo ha fatto riflettere. Sa bene che la squadra che ha messo in piedi a suon di migliaia di euro non può essere quella del primo tempo ma sa altrettanto bene che in un campionato come questo alla fine primi tempi gettati al vento possono fare la differenza. Subito dopo la fine della partita è entrato negli spogliatoi: “Ho parlato con i ragazzi, devono capire che non possono perdere l’umilità. Siamo entrati in campo con la testa ancora ad Ischia. Questo non possiamo permettercelo perchè poi gli avversari possono farci male”. La parola d’ordine è proprio umiltà. “Non possiamo pensare di essere diventati campioni dopo due vittorie. Quest’anno tutti giocheranno alla morte. Quando, sotto di tre gol, con la testa libera, abbiamo capito che dovevamo reagire siamo riusciti a fare bene. Abbiamo un gruppo che può giocarsela con tutti, ma dobbiamo ancora migliorare molto sull’aspetto mentale”. Che qualcosa rispetto al passato sia cambiato domenica lo si è notato in modo evidente soprattutto dagli spalti. I primi tre gol del Sorrento sono arrivati sotto la curva Nord, quella del tifo granata. Ai gol i supporters non si sono ammutoliti: anzi hanno continuato a cantare anche quando gli avversari erano ad abbracciarsi in mezzo al campo. Una bella prova della tifoseria che ha anche applaudito gli ‘sconfitti’ granata dopo i 90 e più minuti di gioco: “Ringrazio i tifosi che sono stati vicini a noi durante tutta la settimana. Mi auguro che questa sconfitta sia solamente un episodio. Non possiamo dare per scontato nessuna gara. Ad Aversa dobbiamo essere più propositivi. Tra le mura amiche dobbiamo conquistare la salvezza”.