2010: morte annunciata per il Real Marcianise



Il presidente Bizzarro nell'ultima gara del Real Marcianise

Ad inizio anno nessuno avrebbe immaginato che quelli sarebbero stati gli ultimi mesi di vita del Real Marcianise. Dopo un girone di andata a singhiozzi si riparte da Portogruaro. 0-0 in casa della rivelazione del campionato. Al ‘Progreditur’ il 2010 si apre nel peggiore dei modi. Galizia illude i suoi contro la Reggiana che solo a quindici minuti dalla fine trova il pari con Viapiana. Il Real perde la testa e subisce il sorpasso da Temelin e Nardini. Il momento delicato viene superato dopo il pari di Giulianova. Brutta partita ma l’importante è tornare a casa con un risultato buono soprattutto per il morale perché la classifica è precaria. Il 31 gennaio c’è lo scontro diretto con il Potenza. Gli uomini di Boccolini non sbagliano e archiviano la pratica in mezz’ora. Tomi-Tedesco e i rossoblù sono alle corde. Galizia nella ripresa chiude definitivamente i conti. Una boccata d’ossigeno per tutto l’ambiente che per poco non sbanca Avezzano. Pirotecnico 3-3 con la Valle del Giovenco. Tedesco ribalta l’iniziale 1-0 di Dall’Acqua che firma il pari nella ripresa. D’Ambrosio e Capparella si sfidano a suon di punizioni ma la zona playout va stretta ai campani che dopo la sosta prima impattano con il Foggia, poi si arrendono di misura alla Cavese in una gara male interpretata. Per continuare a sperare nella salvezza diretta bisogna sfruttare al massimo il doppio turno interno contro Rimini e Cosenza. Tedesco sembra regalare l’intero bottino ma nel finale Regonesi pesca il jolly da 50 metri ed è 1-1. Stessa musica sette giorni dopo quando Galizia manda avanti i compagni raggiunti al 94’ da Maggiolini. Veementi proteste del club che invia un dossier filmato in Lega che evidenzia i torti arbitrali subiti in appena due mesi. Bizzarro si riavvicina alla squadra e gli effetti sono immediati. A Lanciano prova maiuscola dei giocatori che violano il ‘Biondi’ grazie ad una magia di Romano da centrocampo e Nino Manco. E’ la svolta perché alla vigilia di Pasqua un contropiede di Poziello stende la capolista Verona e nell’uovo ci sono tre punti strepitosi. Qualcosa è davvero cambiato perché ad Andria, in un autentico scontro diretto, Tedesco ad un quarto d’ora dalla fine batte Spadavecchia regalando il terzo trionfo consecutivo. Finalmente il traguardo inizia a vedersi e per poco non arriva il poker al ‘Benelli’ di Ravenna. Un missile di Tomi spaventa i romagnoli che con Ciuffetelli pareggiano a dieci dalla fine. Una mezza beffa, verrebbe da pensare, ma poi il 4-0 del 25 aprile alla Ternana conferma le chances gialloverdi di evitare i playout. Romano, Galizia, Poziello e Manco travolgono una delle tante nobili decadute del girone ed è festa grande. La permanenza in Prima Divisione è davvero a portata di mano anche se Bizzarro continua a ribadire la volontà di lasciare a fine stagione. Prima però occorre mettere il titolo al sicuro. Il capolavoro di Boccolini e i suoi arriva in una domenica di inizio maggio a Ferrara. La Spal sogna di agganciare il treno playoff ma deve fare i conti con Tomi, Poziello e D’Ambrosio. Non basta la doppietta di Cipriani: la vittoria è il lasciapassare per un altro anno in C1. Il 9 maggio al ‘Progreditur’ arrivano 1500 pescaresi per festeggiare il ritorno in B. Una festa anche per i padroni di casa che però onorano l’impegno pur arrendendosi 3-2. Gli abruzzesi conquisteranno la cadetteria nei playoff, mentre il Real dal lunedì successivo inizia la partita più importante della storia recente. Il patron è fermamente intenzionato a lasciare. Saluta i tifosi allo stadio e inizia a smantellare il giocattolo. Sembra essere destinato a portare il titolo a Caserta ma salta tutto. L’amministrazione comunale prima promette, poi capisce di non poter risolvere il problema e il calcio è costretto a ripartire dalla Promozione. L’era Bizzarro finisce con una salvezza che sa di promozione per la difficoltà incontrate. Ma paradosso del calcio, dopo l’impresa, la morte annunciata.




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