Poche parole ma che hanno toccato argomenti fondamentali, quelle che il presidente Iavazzi ha pronunciato nel momento in cui è stato reso noto il crisma dell’ufficialità dell’arrivo all’ombra della Reggia di un giocatore giovane ma esperto come Claudio Tommasini. Parole importanti non soltanto dal punto di vista dell’immediato futuro, ma anche per quello che è alle porte e che sembra essere sempre più radioso settimana dopo settimana o quanto meno non più avvolto dalle tenebre dell’incertezza, ma dal sole splendente della serenità. Giovani e settore giovanile. Un connubio che ormai da tanto tempo era stato messo se non da parte, quasi accantonato all’interno delle tante difficoltà economiche che la dirigenza casertana stava attraversando ed affrontando per continuare a regalare alla città di Caserta il basket di alto livello che solo la LagaA può regalare. Difficoltà economiche che avevano dirottato tutte le forze economiche della Juve verso la prima squadra e verso la continuazione di un campionato importante a discapito di un settore, come quello giovanile, che è da sempre e per tutte le società sportive la principale linfa vitale per chi vuole continuare a guardare avanti oltre lì orizzonte dell’oggi. Già perché per riuscire a guardare al domani e farlo, magari, con qualche risparmio in più, c’è assolutamente bisogno di ricambio o comunque di produzione propria. Giocatori fatti in casa nella fattispecie. Una considerazione, quest’ultima, che in tanti riconducono solo ed esclusivamente al campione, al Gentile od Esposito di turno, ma non è propriamente o assolutamente cosi. Certo è che la speranza di ritrovarsi un giorno il nuovo gentile, il nuovo Esposito come per la Caserta di tanti anni fa, o il nuovo Gallinari per l’Armani di qualche stagione addietro, non è certo scartata a priori, ma basterebbe epr iniziare anche il settore giovanile della Juve producesse una mole di ragazzi in grado di continuare a giocare a pallacanestro come complemento alla prima squadra o anche in altre squadre in giro per l’Italia e per le varie categorie in modo tale da creare anche quell’entrata economica che di sicuro non guasta alle società. L’esempio pratico di quanto si sta dicendo? Ovviamente la voglia di crearsi in casa i vari Vitali, i vari Tommasini o chi per essi e risparmiare soldi di prestito, acquisizione o parametri. Ed allora ecco che lungimiranza e la voglia di iniziare una nuova era della Juve non solo come attività sportiva, ma anche aziendale di Lello Iavazzi, sta iniziando a dare i suoi frutti. Giovani che possano essere utilizzati in un periodo di tempo non breve per ricavare nelle prossime stagioni un risparmio rappresentato da una base da cui partire, come nel caso di Vitali e Tommasini. Giovani già formati ed altri ancora da formare attraverso quella che è stata definita Juvecaserta Academy. Una sorta di centro di sviluppo di mini giocatori che aggreghi i prospetti provenienti prima di tutto dalla Campania. Insomma su base regionale, ma tornare a fare in una stagione di transizione come questa che sta per iniziare, quello che un tempo veniva definito semplicemente come reclutamento. Un’attività che ha reso famoso per i talenti prodotti a Biella anche Marco Atripaldi e che è stato motivo di discussione all’epoca quando lo stesso nuovo general manager della Juve ha messo piede a Caserta per discutere del proprio futuro. Ed allora i primi passi sono stati mossi, cosi come quelli che dovrebbero portare alla soluzione definitiva del rapporto tra la stessa Juve e Zigy Jonusas. Una trattativa verso la separazione che sembrava molto più facile di quanto si potesse pensare e che invece sta presentando qualche intoppo di troppo. Una strada irta che la Juve sta provando a percorrere, ma con l’idea di provare ad evitarla che sta di volta in volta prendendo considerazione. Al raduno, ormai, mancano ancora una settimana abbondante, di tempo per provare a calare le ultime carte per chiudere la telenovela ed iniziare una nuova storia d’amore c’è in tutti i sensi; che il lato giusto continui ad essere quello lituano con un nuovo accordo sia contrattuale che di fiducia e volontà tra le parti o che di nazionalità e nome diverso da quello dell’ex Hagen non importa, quello che importa è che entro la fine di questa settimana il tutto sia definito per evitare di continuare a pensare al mercato anche a poco dall’inizio della nuova avventura o addirittura dopo l’inizio della stessa rappresentato dal classico bagno di folla della nuova squadra nel suo primo giorno di scuola a Pezza delle Noci. Lo stesso bagno di folla che la dirigenza guidata al vertice da Iavazzi, si aspetta che arrivi anche presso gli uffici del Palamaggiò per la sottoscrizione delle tessere di abbonamento alla nuova stagione ed innalzare un numero che da poca fiducia a quanto fatto fino a questo momento all’operato della nuova Juve.