Ecco il giorno tanto atteso. Il 18 luglio 2013 è la prima data storica della rinascita rossoblù. L’inizio di un nuovo ciclo e di un nuovo capitolo di storia. Alle 19 conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico, programmi per l’imminente ripescaggio in Lega Pro e lancio della campagna abbonamenti. Saranno in centinaia, forse in migliaia per gustarsi tutto da vicino. Chi non lo potrà fare resterà a casa incollato al pc guardando in diretta streaming tutto ciò che accade al ‘Pinto. L’attesa è sì per le parole del presidente, per la campagna acquisti, ma soprattutto per stringere la mano e ascoltare le frasi di mister Eziolino Capuano. Uno che non le manda certo a dire, uno che non ha paura di alzare la voce in pubblico per dire ciò che pensa. Molo pittoresche e senza peli sulla lingua le conferenze stampa. Di certo non ci si annoia a sentirlo parlare di moduli e schemi. Molto preparato tatticamente ed eccellente motivatore. Un tecnico che ha iniziato molto giovane nell’88 in D con l’Ebolitana. Un uomo che non ha avuto paura di una lunga gavetta e mettersi sempre in discussione. Poseidon, Pro Salerno poi la prima promozione della carriera ad Altamura (C2). Stesso discorso l’anno dopo a Cava de’ Tirreni dove rimane fino al ’99. L’approdo in grandi piazze (Taranto e Nocera dopo Trapani e Pozzuoli) gli consente di farsi conoscere e apprezzare ulteriormente. Nell’estate del 2003 la Casertana gli offre la panchina, sembra fatta, ma il mancato ripescaggio lo induce a non firmare il contratto. Biennale a Sora e ritorno ad Altamura. Dal 2006 al 2008 guida la Juve Stabia nel torneo di C1. Memorabile il balletto su una macchina nel piazzale antistante il ‘Menti’ dopo la vittoria nel derby contro l’Avellino. Si trasferisce a Pagani poi a Potenza (ripescato in Prima Divisione) dove viene chiamato dal presidente Postiglione. Stagione travagliata con i lucani retrocessi d’ufficio. Capuano riesce comunque ad ottenere, nelle ultimissime giornate, i risultati che sarebbero valsi ai lucani la salvezza sul campo, dimostrando grande carattere e attaccamento alla squadra, già condannata dalla giustizia sportiva. A Messina nel 2010 stessa scena di Caserta qualche anno prima: niente ripescaggio per i peloritani e allora accetta la proposta dell’Eupen (serie a belga). Quattro giornate e rassegna le dimissioni, nel novembre dello stesso anno torna a Pagani sostituendo Palumbo, ma non riesce nell’impresa di salvare il club dalla retrocessione. Nel gennaio 2012 va a Fondi dove rimane fino ad ottobre. Ora riparte da Caserta con una squadra e una società che hanno fame di grande calcio. Un nuovo inizio per entrambi.