Raznatovic chiude alla Juve: Jelovac va via



Jelovac in azione
Jelovac in azione

Doveva essere un inizio di settimana in discesa, quello prospettato dal percorso stabilito dalla dirigenza di Terra di lavoro ed invece sono arrivate inaspettatamente le prime montagne, le prime tappe in cui inserire i rapporti lunghi e aumentare il numero delle pedalate per non perdere il ritmo della corsa e della salita, faranno da liet motive a Pezza delle Noci. Tre punti dello stesso percorso che all’apparenza sembravano avere una percentuale di pendenza molto minore rispetto a quella a cui si sono ritrovati di fronte sia Marco Atripaldi che Raffaele Iavazzi. Ad onor del vero è stato il solo presidente bianconero negli ultimi giorni a dover subire direttamente le fatiche casertane, considerando che il nuovo general manager della Juve è già in America per la classica Summer League e quindi alla ricerca di nuovi giocatori o semplicemente di nuovi contatti per nuove pedine da posizionare sullo scacchiere di Terra di Lavoro. Lo stesso che nel corso del weekend e di questi primi tre giorni ha visto allontanarsi e perdere ulteriori pedine. Dopo aver assunto la forma di un punto interrogativo e sbiadita a chi guardava non solo da lontano, ma anche da vicino, il nome di Giuliano Maresca è ad un passo dal non essere più parte della prossima spedizione casertana alla ricerca di nuove avventura da appuntare sul libro dei ricordi e dei campionati. Il capitano della scorsa edizione della Juve, infatti, è sempre più verso la rotta dell’addio dopo due anni di militanza bianconera e dopo essere stato l’emblema della Juve operaia della scorsa stagione. Niente di trascendentale, solo la dura legge del mercato. Ovviamente una legge che lascia, nella fattispecie, al fianco del vuoto tecnico, anche uno emotivo. L’esterno romano era diventato negli ultimi due anni uno dei giocatori più amati e rispettati da tutto l’ambiente casertano. La sua partenza, infatti, potrebbe lasciare (il condizionale continua ad essere d’obbligo nonostante dalle frequenze di radiomercato continuano ad essere frequenti le voci che lo vogliono ormai già lontano dell’ombra della Reggia ndr) vuoto quella casella di identificazione con la città che tanto aveva ricoperto l’ex Brindisi che ora è conteso da parte di Napoli – che nel frattempo ha aggiunto un altro ex Juve David Brkic lo scorso anno miglior giocatore della Legadue – e Barcellona Pozzo di gotto che di sicuro sulle caratteristiche umane di Maresca, vorranno costruire le proprie fortune. Non solo sentimento e cuore, ma poi anche giocatore che in campo può dare minuti importanti in attacco ed in difesa su più ruoli. Un finalizzatore o gestore, difesa asfissiante su playmaker o guardia tiratrice. Un mix interessante che al piano immediatamente inferiore alla LegaA potrebbe rappresentare addirittura un qualcosa di più di oro colato. Il sempre più ormai ex capitano della Juve, però, non è il solo ad allontanarsi da Caserta. Negli ultimi due giorni addirittura chi quella maglia non l’aveva mai vestita, ma che ad un tratto sembrava averla cucita addosso, Linton Johnson, ha deciso diversamente. L’ex Avellino e messo da parte dalla Scandone nel suo processo di rinnovamento guidato da Vitucci, sembra essere ad un passo dal mettere le mani su di un altro progetto ambizioso verso l’alto almeno quanto si vocifera per gli irpini: quello della Dinamo Sassari. La formazione isolana guidata da Sacchetti e che negli ultimi giorni sta sfornando arrivi importanti come quelli di Green in attesa di sapere il destino di Diener, non si è certo fatta sfuggire .l’idea e la possibilità di rimettere assieme una coppia che proprio ad Avellino ha espresso il suo miglior basket. Ed allora nonostante il legame familiare le parole del giemme Atripaldi in sede di conferenza stampa di presentazione di Molin e Baioni, hanno avuto la sua conferma nel mercato: il valore di Linton Johnson in questo momento storico è ancora qualche spanna di troppo elevato per poter competere con altre formazioni. Ma anche in questo caso nei giorni scorsi il classico ‘morto un papa se ne fa un altro’ aveva preso il sopravvento almeno fino alla giornata di ieri. Una giornata che nel pomeriggio è divenuta buia e tempestosa cosi come l’umore di chi segue le vicende della Juve con il cuore il mano. Le parole di Atripaldi e Molin sulla possibilità di trattenere Jelovac con un progetto convincente, avevano convinto o forse, anche una parte dei tifosi che di quel «siamo fiduciosi» pronunciato dallo stesso timoniere mestrino sulle riconferme di chi aveva un contratto con la Juve, ne avevano fatto un punto di forza. Ed invece, la fiducia è venuta meno con un semplice tweet. Un mezzo divenuto ormai di uso comune nella logica dei mercati sportivi. A tweettare la chiusura definitiva della porta per le trattative con la Juvecaserta, infatti, è stato direttamente il procuratore del lungo serbo Misko Raznatovic con: «Stevan Jelovac terminated contract with Juvecaserta on the 30th of June and will sign very soon with other club» che letteralmente sta per “Stevan Jelovac che ha chiuso il suo contratto con Caserta lo scorso 30 di giugno, sta per firmare molto presto per una nuova squadra”. Una doccia d’acqua gelata che di sicuro non farà piacere ad un Marco Atripaldi che dagli States dovrà cancellare un altro nome dalla lista dopo quelli degli allenatori e di Stefano Gentile. All’appello sono rimasti solo ed esclusivamente Andrea Michelori e Marco Mordente. I due sarebbero differenziati l’uno dall’altro da un contratto in essere, ma considerata la facilità con la quale gli altri sono andati via, nulla può essere escluso. Al momento, però, il lungo italiano dovrebbe essere uno dei punti cardine della Juve soprattutto se la trattativa con Marco Mordente dovesse trovare una soluzione positiva. In tal caso i due grandi amici sarebbero i primi due pilastri su cui fondare la nuova e la Juve del futuro.




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