Ufficialmente capovolta la clessidra del mese di luglio a pezza delle noci. Capovolta quella che al momento rappresenta l’indicatore di tempo più importante all’ombra della Reggia che sul ruolino di marcia della nuova avventura, hanno ancora dei punti fondamentali da percorrere prima di arrivare a quelli che generalmente attirano l’attenzione di tutto il mondo bianconero: il mercato dei giocatori. All’appello, infatti, mancano almeno due, tre pedine fondamentali per considerare chiusa la questione legata allo staff tecnico. Dopo la scelta da parte della società casertana di affidarsi alle mani e al sapere cestistico di Lele Molin, sul taccuino di Marco Atripaldi, ci sono ancora dei nomi da valutare e delle posizioni da confermare per poter guardare avanti alla costruzione della squadra. Nomi che ovviamente fanno riferimento alla scelta di colui che nella prossima stagione dovrà affiancare il timoniere mestrino nel guidare la squadra in campionato. La scelta del braccio destro e del primo assistente con il quale decidere e pianificare, prima di tutto, il cammino e le scelte da fare durante lo stesso domenica dopo domenica. Una lista a riguardo che continua a contenere gli stessi nomi. Una margherita che sembra essersi ristretta ad un paio di petali fondamentali che in comune hanno solo ed esclusivamente la caratteristica di venire oltre i confini casertani, anche se l’appartenenza al territorio, potrebbe essere una strada da non sottovalutare e che potrebbe seguire quella linea guida di casertanità che lo stesso Atripaldi aveva messo in primo piano nella sua conferenza stampa di presentazione in riferimento al settore giovanile e quindi alla costruzione di giocatori che abbiano nel Dna oltre l’amore per la palla a spicchi, anche quello per la città della Reggia vanvitelliana. Ed allora proprio prendendo in considerazione quest’ultimo elemento, non sono da scartare le ipotesi legate ai nomi di Gennaro Di Carlo e Maurizio Bartocci. Il primo è fermo, dal punto di vista del coaching staff, dall’esonero da capo allenatore in quel di Scafati dove i risultati stentavano ad arrivare. Per l’ex timoniere anche di Sant’Antimo in Legadue si potrebbe trattare anche di un ritorno all’ovile dopo essere stato parte della Juve in passato. Il ruolo di capo allenatore in carriera (un elemento che potrebbe essere determinante in corso d’opera soddisfacendo quelle caratteristiche di esperienza e conoscenza del basket giocato che in qualsiasi caso potrebbero essere importanti in qualsiasi eventualità di sostituzione dello stesso Molin ndr), però, non è il solo elemento in comune tra Bartocci e Di Carlo. L’altro è l’ultima provenienza, dal momento che lo stesso Bartocci era stato chiamato a sostituire proprio Di Carlo alla corte del club di patron Longobardi, prima di essere messo da parte per motivi identici e cioè risultati che stentavano ad arrivare. Due nomi, due casertani, due head coach ed assistenti, con il nome di Bartocci che in una eventuale corsa a due potrebbe essere favorito per la grandissima esperienza che si ritrova e per quello scudetto cucito ancora sul petto proprio da assistente di Marcelletti sulla stessa panchina per la quale oggi c’è ancora un posto libero. I due casertani, però, al momento non sono in vetta alla lista dei desideri del General Manager Marco Atripaldi. Vetta, infatti, che al momento vede presente il nome di Giacomo Baioni che oltre ad essere stato assistente di Pianigiani insieme a Banchi negli anni degli slam senesi, ha svolto per lo stesso Banchi, nell’ultima stagione, il ruolo di scout a tempo pieno. Un profilo che avrebbe, quindi, una conoscenza a 360 gradi per tutte le eventuali richieste da parte di coach Molin. La decisione di uscire dalla famiglia senese, dopo la decisione di Banchi di abbandonare la Montepaschi e l’ennesimo scudetto, ha allertato – in senso positivo – la Juve che immediatamente ha sondato il terreno per provare a capire se il ruolo di braccio destro di Molin e se la Juve potrebbe essere la sua unica e prima opzione per la prossima stagione. Immediatamente dopo una serie di nomi dove l’assistentato nell’ultima stagione rappresenta l’elemento comune. Primo fra tutti quello di Furio Steffè che oltre ad essere parte integrante dello staff tecnico della Nazionale Under20 di Pino Sacripanti ed attualmente impegnato nei tornei di preparazione degli azzurrini verso gli Europei di categoria in Estonia, è stato lo scorso anno la spalla di Gianmarco Pozzecco nella rimonta in classifica di Capo d’Orlando. Anche in questo caso il non rinnovi con Capo d’Orlando ha immediatamente allertato la Juve che potrebbe pensarci seriamente. Insomma tutti nomi che sono finiti sul taccuino di Atripaldi, ma soprattutto sulla scrivania di Molin al quale con ogni probabilità verrà consegnata l’ultima parola sulla scelta di colui che dovrà seguirlo in questa avventura. Avventura nella quale sono sempre più proiettati sia Sergio Luise che Mimmo papa, anche se dal quartier generale della Juve non sono ancora arrivati i crismi dell’ufficialità del rinnovo del contratto con ambo i professionisti e che lo scorso anno sono stati parte integrante della sorprendente stagione bianconera. Il tutto però dovrebbe essere risolto a breve nel giro di qualche giorno, dal momento che è ormai incombente il momento di guardare avanti, di guardare alla squadra e alla costruzione della stessa. Si partirà come ovviamente ormai sanno tutti i sassolini di Pezza delle Noci da coloro legati alla Juve con un contratto. Se da un lato il legame con Maresca e Michelori non dovrebbe rappresentare un problema di grossa risoluzione, dall’altra inizia a diventare incombente la necessità di affrontare la questione Jelovac che dopo la stagione straordinaria a Caserta è conteso già in Spagna dove sono pronti ad investire sul suo talento.