Quaranta partite ufficiali, dieci mesi di allenamenti, decine di migliaia di chilometri di trasferte e sei partite di finale: si chiude con questi numeri una straordinaria stagione per il New Volley Gricignano, conclusasi con la promozione in serie A, evento storico sia per il giovane club sia per la città di Gricignano, che si affaccia con una propria compagine alle prestigiose soglie dello sport professionistico. Fra le principali artefici di questa maratona sfiancante e – alla fine – gioiosa il capitano della squadra, Elena Drozina, che concede un’intervista a bocce ferme, toccando ognuno dei temi che hanno caratterizzato la stagione appena conclusa.
Elena Drozina, dopo la gioia è il momento dei bilanci: in che modo archivierai nella storia della tua carriera la stagione 2012/2013?
Come un’esperienza molto gratificante. Il raggiungimento dell’obiettivo, mai come questa volta, è stato frutto di un lavoro costante e scrupolosissimo e siamo riuscite a portare così in alto una cittadina di 10.000 abitanti. Ho già avuto modo di ringraziare le mie compagne, straordinarie lavoratrici. Allo stesso modo ringrazio lo staff tecnico. E poi ringrazio anche me stessa: sono orgogliosa di quanto ho fatto a Gricignano.
Partiamo dalla coda: l’estenuante e fratricida serie contro Arzano ha lasciato qualche scia polemica di troppo. Come hai vissuto tutto questo?
L’ho vissuta malissimo. Giocarmela alla morte contro Arzano era l’ultima cosa che avrei voluto a inizio stagione. Ero sugli spalti di Arzano in gara 2 della loro semifinale e tifavo per la mia ex società. Dopo la loro vittoria il mio finale ideale sarebbe stato noi in A direttamente (dovevamo ancora giocare gara 3 contro Viserba) e loro dopo di noi dopo aver battuto le romagnole, squadra alla loro portata. Purtroppo ci è andata male e per “colpa” nostra l’unica strada possibile per la A era battere la Guerriero.
Che ricordi hai della tua esperienza ad Arzano?
Un’altra pagina vittoriosa della mia carriera. Ad Arzano ho imparato ad amare la Campania e il Sud. Ho dato tutto per loro, rischiando addirittura la carriera a causa della mia caviglia. Ho giocato con le infiltrazioni e un dolore lancinante prima, durante e dopo gara 3, 4 e 5. In quelle tre partite recuperammo da 0-2 e non esitai a rischiare tutto pur di regalare una gioia strepitosa a quei 4.000 spettatori di Casoria dell’ultima partita. Non credo di meritare cattiverie da parte di quel pubblico verso il quale, ripeto, ho dato tutto, a costo di smettere di giocare a 27 anni.
Il tuo rapporto coi tifosi campani qual è e qual è stato durante la tua carriera?
Sempre splendido. Ripeto: amo il Sud e la Campania e potrei pensare di trasferirmi qui. Da triestina sono venuta a giocare qua, in B, rifiutando proposte anche di A1. Difendo la pallavolo meridionale e ho sempre detto la mia riguardo alcune regole su promozioni e retrocessioni che tendono purtroppo a sfavorire le squadre del Mezzogiorno, già penalizzate per l’aspetto economico. Un esempio: la grande stagione delle tre squadre campane del nostro girone, arrivate prima, seconda e terza, grazie a competenza e professionalità con cui sono state costruite queste squadre.
Si è parlato anche di scarso feeling con la cosiddetta “mentalità campana” e le abitudini della nostra terra…
Ecco, anche in questo caso si tratta di interpretazioni distorte manipolate da una piccola parte dei tifosi campani. La frase “mentalità campana” è stata strumentalizzata: estrapolata da un discorso più ampio in cui facevo ironia su un mio modo di spronare le mie compagne in palestra. Dicevo: Una pizza in meno e un allenamento in più può fare la differenza. O meglio: prima un allenamento in più e poi una pizza. Per quanto riguarda le abitudini della nostra terra: vi invito a chiedere alle persone che mi conoscono. Appena ho un momento libero vado al mare e ceno tassativamente con la pizza, meglio se quella “a libretto” dei Tribunali a Napoli.
Prima delle sospirate vacanze estive un appello ai tifosi di Gricignano…
Ai tifosi di Gricignano ma anche a tutte le realtà che hanno a cuore il territorio: sosteneteci in questa fantastica avventura. Siamo pronti a raddoppiare le emozioni vissute quest’anno.