Termina oggi il weekend trascorso sui blocchi di partenza da parte della dirigenza bianconera, che a partire dalle prime luci dell’alba della giornata di domani, tornerà a correre dopo il fragore dello sparo dello starter che indicherà l’inizio di una nuova settimana all’insegna della velocità, della corsa e del risparmio del tempo. Ventiquattro ore ancora, dunque, a diposizione del presidente Lello Iavazzi per preparare tutto il materiale possibile e raccogliere le ultime idee prima di partire all’attacco di quelle che sono e sono state, in questo periodo, le sue prime preoccupazioni da leader societario incontrastato (nonostante la presenza in società di Barbagallo ndr) della Juve: general manager e allenatore. Ad onor del vero il presidente bianconero di sicuro si auspicava di arrivare alla seconda settimana di giugno con almeno un colpo in tasca ed uno ancora da sparare. Ed invece i tempi si sono allungati di quel tanto che basta per far accavallare le due cose che d’ora in poi potrebbero anche viaggiare in simbiosi. Di sicuro non sarà l’idea che ha accompagnato negli ultimi due anni e cioè quella di affidare il ruolo di gm e quello di coach alla stessa persona e pertanto il termine simbiosi non deve essere inteso in questo modo, ma come due rette parallele che non si incontreranno mai. Due trattative per due ruoli distinti che al momento dell’inizio della stagione, però, dovranno sicuramente viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda per provare a ripetere e magari migliorare il ‘miracolo’ sportivo della passata stagione. Due trattative diverse anche nell’identikit di chi rappresenta il volere del patron Lello Iavazzi. Fino alla fumata nera di metà settimana scorsa, il ruolo di general manager aveva un viso, un nome ed anche un cognome. La non intesa tra Sandro Crovetti – sembra per motivi familiari del diretto interessato – e lo stesso presidente Iavazzi, però, ha spazzato e portato via come una folata di vento anche qualsiasi tipo di identikit che era stato effettuato nella venuta del dirigente emiliano all’ombra della Reggia per un colloquio ‘face to face’ con il numero uno di Pezza delle Noci. Ed allora tornano ad essere in gioco tutte le caselle in pieno stile del famosissimo gioco ‘indovina chi’. Ad essere messe sulla scrivania di radio mercato, però, non sono le altrettanto classiche domande ‘ha i baffi o porta gli occhiali’, ma quelle più tecniche e legate alla fattispecie del ruolo in questione. Quella più importante effettuata dopo il nulla di fatto tra la Juve e Crovetti, allora, sembra essere stata quella che ha posto da una parte l’esperienza, dall’altra la scommessa ed il nuovo che avanza. Quest’ultima sembra essere stata la risposta che ha portato a cancellare dalla lista tutti coloro che fino a questo momento erano stati additati come rumors al club casertano. Nessuna esperienza intesa come prima volta a sedersi dietro la scrivania della porta che al Palamaggiò è immediatamente prima di quella dell’head coach e quella dell’altra parte dello staff tecnico e contrassegnata con la scritta general manager. La stessa linea che a suo tempo, quattro anni fa, fui adottata dalla dirigenza casertana quando la decisione fu quella di affiancare a coach Sacripanti, alla sua prima esperienza all’ombra della Reggia, Claudio Coldebella alla sua prima esperienza pura da dirigente di società. Il risultato ottenuto sia dal punto di vista di squadra che dei numeri sul campo, fu quello che nessuno ha mai dimenticato: quaranta minuti dalla finale scudetto e serie di semifinale conclusasi a Caserta, al Palamaggiò contro Milano che poi perse ovviamente contro la Montepaschi Siena nell’atto finale di quel campionato. Allo stato attuale solo ed esclusivamente l’ancora presenza di Siena in finale, risulta essere il denominatore comune di un qualcosa, però, che il presidente Iavazzi vorrebbe ricostruire almeno nell’idea per poi provare a sperare anche nei risultati. Esclusa da tempi non sospetti un possibile ritorno a Caserta di Coldebella, allora si prova a puntare su chi vorrebbe fare lo stesso percorso nel tentativo di mostrare competenza e conoscenza del basket giocato sotto forma di profili da sottoporre all’attenzione del coach. Al momento sembra essere una cosa a due, una cosa tra casertani e cioè tra Esposito e Gentile che in altri tempi si dividevano la palla a spicchi da depositare nella retina avversaria peri successi bianconeri. Un testa a testa al quale sembra essere in procinto di arrivare il terzo incomodo pronto a sbaragliare la concorrenza ed aiutare Iavazzi in quella che sarà la scelta più importante della settimana: quella di Pino Sacripanti. Le indicazioni tra domanda ed offerta (non solo economica, ma anche dal punto di vista tecnico ndr) sono state messe in chiaro e posto sul tavolo delle trattative. Gli angoli delle differenze, stando ai rumors di radio mercato, sarebbero stati smussati ed in questa settimana il tecnico potrebbe anche fare orecchie da mercante alle altre offerte che potrebbero arrivare (nella natia Cantù il suo nome è acclamato ormai a furor di popolo dopo l’ennesimo tentativo fallito da Trinchieri di portare a casa il tricolore ndr) dallo stivale e continuare a sorprendere all’ombra della Reggia per il quinto anno consecutivo. Una scelta che darebbe continuità ad un rapporto che negli ultimi anni è andato ben oltre quello di lavoro tra una società professionistica ed un allenatore. Nel caso che a cadere sui sassolini di Pezza delle Noci, però, sia la faccia della medaglia in cui l’accordo non si trova per qualche angolo non smussato, si partirebbe alla carica di un altro ex Juvecaserta del passato e cioè Sandro Dell’Agnello.