La Casertana e il nodo ripescaggi



LEGA PROE’ passato un mese dal capitombolo interno con la Turris, e sembrava che la Casertana fosse definitivamente entrata in un tunnel senza uscita. Ma quando tutti la davano per spacciata e vedevano nubi all’orizzionte, ecco che il fuoco rossoblù comincia ad ardere sotto la cenere, e il cammino nei play-off è stato alquanto esaltante. Ostiamare, Lupa Frascati, Cosenza e Matera, queste le squadre cadute sotto gli artigli del falco; ora ci sono solo 90 minuti tra i rossoblù e la finale, e sarà proprio la Turris a sfidare i falchetti, un appuntamento con la storia a cui la Casertana non può mancare ed ha l’opportunità di vendicarsi di quel 0-1 casalingo, subito in campionato il 28 aprile scorso. Ma in queste ore, oltre a tenere gli occhi sulla semifinale, in città c’è fermento per il nodo ripescaggi e soprattutto le domande sono sempre le stesse: ci saranno i ripescaggi? Quante squadre faranno domanda? Quali sono le società di Lega Pro a rischio iscrizione? Una risposta certa a queste domande ad oggi non ve ne sono, ma al più possiamo vagliare delle ipotesi. Come prima buona notizia è che il vertice Lombardi-Corvino è andato a buon fine, c’è un progetto quinquennale che sarà presentato al sindaco Pio Del Gaudio non prima della metà di giugno, in quanto, i due imprenditori per motivi di lavoro voleranno all’estero, Lombardi nel’est asiatico, mentre Corvino sarà all’ombra del Louvre. Prima di focalizzare la questione ripescaggi, bisogna innazitutto capire cosa ci vuole e quali sono le regole che determineranno poi l’eventuale ripescaggio in Lega Pro. Cominciamo col dire che per fare domanda di ripescaggio quest’anno ci sarà bisogno di una cifra pari ad 800 mila euro, cifra piuttosto alta per molte società, che è così suddivisa: 400 mila euro di fidejussione ordinaria, 300 mila euro per un’altra fidejussione che copra la gestione sportiva, e 100 mila euro a fondo perduto. Ora passiamo alle regole, cominciamo col dire che anche per la prossima stagione, la Lega Pro è prevista a 69 squadre (33 in Prima Divisione e 36 in Seconda Divisione), poi dalla stagione 2014-2015, scatterà la riforma e la Lega Pro diventerà un ‘unica divisione formata da 60 società divise in tre gironi da 20 squadre. Questo significherà che alla fine della stagione 2013-2014, dalla Seconda Divisione retrocederanno in Serie D, ben 18 squadre (9 per girone), quindi chi vorrà rimanere in Serie C, dovrà terminare almeno all’ottavo posto. I ripescaggi avvengono prendendo in modo alterno, una retrocessa dalla Seconda Divisione ed una non promossa dalla Serie D. I criteri tengono conto oltre al merito sportivo nella fase finale dei play-off (semifinali e finale), anche del bacino d’utenza (se una squadra appartiene ad un capoluogo di regione o provincia o se è di un comune superiore ai 50mila abitanti), valore sportivo (se una squadra negli ultimi 5 anni ha già partecipato a campionati professionistici), meriti sportivi (posizione in campionato, vincente o finalista di Coppa Italia, finalista o vincente play-off, ecc.), volume dell’attività del settore giovanile ed infine meriti disciplinari che vengono determinati secondo la classifica della Coppa Disciplina, quindi anche eventuali squalifiche del campo o comportamento violento dei tifosi possono essere decisivi in modo negativo. Di seguito vengono valutati anche eventuali  penalità, se la società ha già usufruito di un ripescaggio negli ultimi 5 anni, e l’impianto sportivo che deve ospitare le gare interne. Secondo tutti questi parametri, sembra che il gioco è fatto e guardando le altre formazioni in gioco nei play-off, la Casertana, in un’eventuale graduatoria sarebbe prima. Tutto questo è dovuto da alcuni fattori, il primo è che secondo le dichiarazioni del patron della Turris, Mario Moxedano, non presenteranno domanda, salvo ripensamenti dell’ultima ora, e le altre due formazioni la Virtus Vecomp Verona e la Virtus Castelfranco, seppur presenteranno domanda, avranno il nodo dell’impianto da scogliere, infatti, il campo dei veronesi  è situato all’interno del centro sportivo “Gavagnin”, ed è praticamente il classico campo di periferia, con una capienza scarsa di 1200 posti, discorso simile, per gli emiliani, lo stadio Fausto Ferrarini di Castelfranco Emilia ha una capienza di 1280 posti e per la Lega Pro ne servono almeno 2500 per la Seconda Divisione e 5000 per la Prima Divisione.  In oltre la Lega ha stabilito che se una scoietà vorrà giocare in un impianto diverso da quello del comune che rappresenta, vorrà le giuste motivazioni, altrimenti niente ripescaggio, ma su questo la stessa Lega è molto vaga e non ha dato chiare indicazioni. In oltre c’è da tener conto, sempre secondo le ultime notizie, che le società già retrocesse in Serie D e quelle che retrocederanno dopo i play-out, non presenteranno domanda, quindi un motivo in più per pensare che i falchetti in caso di domanda sarebbero i primi ad essere ripescati. In ogni caso è bene sapere, che per evitare brutte sorprese, sarebbe opportuno che i rossoblù puntino dritti alla vittoria finale. Passiamo ora alle ipotesi che potrebbero accadere la prossima estate. La prima ipotesi, ed è quella che il presidente della Lega Pro Macalli auspica, è che tutte le 69 società aventi diritto ad iscriversi riescano ad adempiere tutte le pratiche necessarie, a quel punto ovviamente non ci saranno ripescaggi e la Casertana, in caso di vittoria finale dei play-off riceverà un premio di 30mila euro, se invece, arriverà seconda, riceverà 15mila euro, in altri casi non sono previsti premi. La seconda  è che delle attuali 69 società, si scenda intorno alle 64/65 società, a questo punto la Lega opererà almeno 4/5 ripescaggi e la Casertana certamente figurerà tra queste. La terza ipotesi, un po’ suggestiva, ma che non farebbe piacere a chi spera nel ripescaggio è che falliranno 9 società e di colpo la Lega Pro si ritroverebbe a 60 squadre, e a questo punto ci si domanderebbe se opportuno fare 9 ripescaggi o anticpare di un anno la riforma. Infine, la quarta ed ultima ipotesi è che falliranno almeno una dozzina di società, e l’organico scenderebbe al di sotto delle 60 squadre, e a questo punto, la Lega probabilmente anticiperebbe di un anno la riforma e andrebbe a ripescare giusto per portare l’organico a 60 squadre e si verificherebbe una situazione davvero suggestiva che fa sognare i tifosi, in un sol colpo si andrebbe a giocare con squadre che lotteranno per la serie B. Quest’ultima ipotesi a dire il vero è un po’ remota, in quanto lo stesso Macalli ha precisato che la riforma scatterà dalla stagione 2014-2015, salvo situazioni di comodo che potrebbero farla anticipare. Chi va in campo ci stà mettendo tutto l’impegno per arrivare fino in fondo, anche la società ha manifestato buone intenzioni, ora la parola passa alle istituzioni, e gli sponsor che vorranno accostare il proprio nome a quello della Casertana affinchè si cominci a parlare di seri progetti e soprattutto di programmazione e finalmente uscire da questo inferno che è la serie D, e all’orizzonte i tifosi vedono un cielo azzurro, pardon… rossoblù!!!




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