Sceso il sipario sul campionato, su una stagione straordinaria e a tratti super entusiasmante, si è aperto quello che in parte si era appannato nei piani alti di Pezza delle Noci da qualche mese. A dire il vero il sipario della dirigenza, che si era spalancato e tirato su con l’idea anche di toglierlo definitivamente, è tornato alla posizione di partenza. Una posizione che indica incertezza, indica nuvole sul cielo cestistico casertano che solo all’apparenza e per qualche settimana era divenuto splendente e senza nemmeno una perturbazione. Le stesse che sono tornate non solo uguali, ma a tratti anche più forti successivamente al flop rappresentato dalla venuta di Gianluca Galimberti e la sua voglia, presunta (tanto per usare un eufemismo e termini diversi ndr), di dare una stabilità alla Juve che, invece, non è mai arrivata. Dall’uscita di scena del broker bolognese, infatti, quel sipario è tornato a spopolare all’interno della scena societaria di Pezza delle Noci. Uno scenario e palcoscenico oscurato durante gli ultimi mesi, solo ed esclusivamente, da quei risultati che in campo hanno spostato l’occhio di bue dalla stanza dei bottoni bianconera alle lastre di parquet dove la truppa di coach Sacripanti, ha dato un motivo ai tanti aficionados di pensare prima di tutto al campo, prima di tutto alla salvezza e al sogno playoff, prima di tutto a quello che dovrebbe essere il traino non solo per un Palamaggiò sempre pieno domenica dopo domenica, ma anche per imprenditori nel mettersi al fianco di una realtà che ha fatto quello doveva fare. Non potevano fare di più Mordente, Jelovac, Michelori, Gentile, Maresca, Jonusas, Mavraides, i giovani Marzaioli e Cefarelli e tutto lo staff. Non potevano fare di più per mettere in vetrina un prodotto che ha dimostrato che il basket in una piazza dove c’è passione, amore e voglia di non mollare mai anche nei momenti difficili, lo si può fare anche solo con uomini veri, con professionisti seri anche se poi ci si perde di talento. Non potevano fare di più per dimostrare che con un piccolo sforzo in più da aprte dell’imprenditoria locale, il neo presidente Iavazzi, potrebbe riassicurare tutto questo anche nella prossima stagione e forse con più di un patema d’animo in meno. Insomma ognuno ha fatto il suo. Lo stesso numero uno casertano non si è tirato indietro da quando è entrato dalla porta di servizio di questa società per poi ritrovarsi, seppur travolto dagli eventi, sulla poltrona principale del basket di Terra di Lavoro. Non si è mai tirato indietro nel dare il proprio contributo e nel dare il proprio benestare nel provarci a partire da questa off season, per provare a creare quella tavola rotonda societaria dove nessuno deve svenarsi per regalare emozioni cestistico a Caserta, ma allo stesso tempo che questa eccellenza di Terra di Lavoro non viva perennemente nell’incertezza. I primi passi sono stati mossi. Il primo in assoluto è stato quello dichiarato proprio da Iavazzi e riguardante la non negoziabilità dell’idea che la maggioranza della Juvecaserta vada altrove o anche poco lontano dalle sue mani. L’idea di base, dunque, è che lui sia il principale azionista con quindi il 51% delle quote. Al suo fianco e per la restante parte del 49% una serie di imprenditori o di partner economici per arrivare a quel minimo di capitale sociale sufficiente per arrivare alla prossima stagione. Un’idea che è stata promossa anche dallo stesso Sacripanti che nel suo ultimo intervento stagionale a Goldwebtv ha cosi dichiarato: «Basterebbe vendere l’1% delle quote a 20mila o 30mila euro a più imprenditori per riuscire ad assicurare un capitale sociale certo e sufficiente per poter affrontare una stagione di Lega A. So che già una persona vicina allo stesso Iavazzi sarebbe pronto a prendersi il 10% delle azioni e quindi un grandissimo passo in avanti. Ora basterebbe fare il resto». Sacripanti che di fronte alle stesse telecamere ha avuto modo anche di parlare di quelli che sono stati i primi movimenti effettuati dallo stesso Iavazzi per chiudere questa stagione con il mino ‘danno’ possibili. Movimenti riferiti ai contratti dei giocatori e staff che hanno come naturale data di scadenza il 30 giugno prossimo. Si parla, ovviamente, di transazioni, di rescissioni e quant’altro. L’hanno fatto Sacripanti ed Oldoini ed anche alcuni giocatori. Una decisione importante, visto che oltre ai due stipendi ad essere depennati dal libro paga bianconeri, saranno anche i contributi che per legge dovevano essere versati. Una spesa non indifferente in meno, dunque, che permette a Iavazzi di tirare il fiato e di programmare e porre le basi per la prossima stagione. «Qualche giocatore io e Max, l’abbiamo già fatto – ha commentato Sacripanti -. Abbiamo transato il nostro contratto rinunciando a parte dello stipendio e facendo risparmiare alla società un gruzzolo niente male tra spettanze e contributi. Ci sembrava opportuno e doveroso fare un passo del genere nei confronti della società e regalare quindi a Iavazzi la possibilità di provare a fare dei passi in avanti e provare a creare quanto prima un futuro a Caserta. Non ho avuto nessuna remora ad accettare immediatamente la proposta che mi è stata fatta da Iavazzi con anche una riduzione, sconto sulle mie spettanze, per il solo motivo che era giusto farlo». Insomma il sasso nel lago è stato lanciato, le onde che ne sono state generate, però, non avranno vita lunghissima ed andranno generate a breve prima che tutto questo perdi di effetto e di efficacia. Il prossimo sasso da lanciare nello stesso lago è quello riguardanti coloro da affiancare al ‘boss’ bianconero. Un sasso che poterebbe anche arrivare dalla riunione del 17 di maggio prossimo con il sindaco e quindi con le Istituzioni locali, anche se sulla testa della società di Pezza delle Noci pende la spada di Damocle del 15 maggio e quindi delle prime spettanze per la prossima stagione.