E’ incredibile annotare quanto le strade di Casertana e Gladiator vivano degli intrecci, nonostante da sempre sia celebrata un’ostinata rivalità sportiva tra le due maggiori piazze della provincia di Caserta. In questo burrascoso inizio settimana, il sodalizio a tinte neroazzurre ha stravolto lo staff tecnico, ricevendo le dimissioni dell’allenatore Luigi Squillante e mandando a casa il preparatore atletico Vittorio D’Amore, vittime dei risultati negativi dell’ultimo mese e di qualche battibecco di troppo all’interno dello spogliatoio. Fino a qui niente di strano, perché come si sa nel calcio gli esoneri o le dimissioni sono all’ordine del giorno (chiedere lumi a Maurizio Zamparini del Palermo che cambia tecnico ad ogni batter di ciglio). Ma da questo punto parte la seconda fase della storia, che ha bisogno di quello che nel gergo cinematografico è chiamato flashback per riposizionare nel verso giusto i tasselli di questo strano puzzle. Infatti, per trovare le cause del golpe sammaritano è necessario tornare indietro a domenica scorsa, 21 febbraio 2013, e fermarsi al “Nunzio Fittipaldi” di Francavilla Sul Sinni. Questo è il terreno di gioco su cui Squillante si gioca il tutto per tutto, dopo le polemiche interinali delle ultime settimane. E manco a farlo apposta, un atleta proveniente da uno dei feudi ostentati della casertanità, Maddaloni, riveste il ruolo di boia spietato del trainer di Sarno. Matteo Della Ventura, nato il 5 gennario 1984, gioca da settembre nel Francavilla, con cui ha collezionato 4 goal in 27 partite. Di queste quattro marcature, ben due sono state concretizzate al Gladiator, in quello che può essere considerato un suo derby personale considerando il fatto che da sempre Della Ventura ha confermato amore eterno per i colori rossoblù. Ma la storia non finisce qui. Infatti, i suoi due sigilli che hanno aperto e chiuso la pratica Gladiator nel 3-0 finale, hanno provocato le dimissioni di Squillante ed hanno spalancato le porte al ritorno di Enzo Feola come trainer del club nerazzurro, a guida dello staff composto dal vice Pasquale Suppa e dal preparatore atletico Vincenzo Ascione. Guarda caso, proprio quell’Enzo Feola che lo ha fortemente voluto a Caserta lo scorso anno, dopo le importanti esperienze con il Real Marcianise in Lega Pro e con la Turris nell’Interregionale, all’interno del progetto di rinascita rossoblù nell’ultima annata di Raffaele Verazzo come presidente del sodalizio. Ebbene sì, Casertana e Gladiator non si amano, ma ecco spiegato come i due ambienti siano intrecciati da semplici storie di calcio.