Ancora una volta, come spesso già successo nelle ultime uscite casalinghe, gara cruciale per il Centro Diana Maddaloni che oggi, con palla a due alzata alle ore 18, sul parquet amico del Pala Angioni Caliendo ospiterà la Pink Sport Time Bari per la gara 2 dell serie playout del girone meridionale della A3. Archiviata la cocente delusione per non essere riusciti a strappare alle pugliesi il fattore campo nella prima sfida della serie e così giocarsi il match point in casa, Maddaloni ora è con le spalle al muro e può solo vincere, senza appelli ulteriori. Bari, in gara 1, ha dimostrato la sua solidità e compattezza, mandando più atlete in doppia cifra, sfruttando bene Pastore e Perrone sotto i tabelloni, esponendosi anche alle conclusioni da tre delle maddalonesi, ma chiudendo bene in difesa l’area dei tre secondi e impedendo canestri facili.
E’ lecito attendersi un Centro Diana da battaglia che aggredisca l’avversario dal primo minuto, che imponga la sua pallacanestro e che si affidi ai suoi fari per trovare le giuste contromisure alla difesa ospite. Michela Santonastaso e Santabarbara già in gara 1 hanno dimostrato appieno di poter fare un ottimo lavoro e di essere molto in palla nell’ultimo periodo, ma servirà il contributo di tutti per poter venire a capo di una partita che le baresi vorranno portare a casa per chiudere i giochi. Servirà la solita verve in difesa, forse il marchio di fabbrica più netto della gestione Palmisani, per privare a gestire poi il ritmo palla in mano. Si sa che solo la difesa forte e perfetta genera un attacco pulito e ordinato che tende a andare a bersaglio. Serviranno una Correra e una Fornaro in forma smagliante per prendere posizione sulle tacche e dare battaglia; nonchè una Mallardo pronta a subentrare dalla panca e dare minuti di qualità. Servirà tutta la grande passione ed esperienza di Eva Giannelevigna e Zampella, che dovranno dettare i ritmi, nonchè l’estro e la sregolatezza delle giovani Popolo e De Mauro, pronte a cambiare i ritmi e ad accelerare se necessario. Sarà partita vera e non ci sarà un domani in caso di sconfitta per la compagine maddalonese. Si vince o si va a casa, come si suol dire: ma questo gruppo, che ci ha regalato miracoli, ha sempre qualcosa ancora da dire e dimostrare. Ma, ad onor del vero, già più volte in questa stagione, Maddaloni ha dimostrato di sapere vincere le ‘gare senza ritorno’; oggi è la madre di tutte queste partite. Una sconfitta vuol dire retrocedere nell’inferno della serie B dopo solo un anno in A3: sarebbe immeritato per quanto prodotto da queste ragazze in mesi di lavoro duro e difficile ma sempre a testa alta. Oggi c’è bisogno anche dell’aiuto del pubblico maddalonese: non si può perdere una realtà del genere in un campionato nazionale.