Nel momento più difficile della stagione, arrivati quasi spalle al muro perché l’unico risultato possibile da portare a casa è la vittoria, per poter restare in A3, il centro Diana affila le armi per prepararsi al meglio al secondo round della delicata serie contro la Pink Sport Time Bari di coach Ferrante, che nel match di settimana scorsa ha saputo imporsi con merito e determinazione, sfruttando appieno il fattore campo. Una serie per certi versi enigmatica in cui gli equilibri in campo vengono stravolti partita dopo partita, rispetto anche ai confronti di regular season e dove più che il talento, la mole di gioco espressa, sembrino contare ancora di più quei dettagli, quelle inezie, che, unite al giusto pizzico di fortuna o sfortuna, ti regalano un canestro insperato e o te ne sputano fuori uno ben costruito. La gara due vedrà di sicuro un centro Diana meno acciaccato dal punto di vista degli infortuni, ma soprattutto ancor più volenteroso di tornare al Pala Balestrazzi di Bari per provare a giocarsi tutto in una notte, senza alcun timore reverenziale. Si passerà però dalle forche caudine del Pala Angioni Caliendo dove Correra e compagne dovranno non solo vincere, ma anche dare un segnale forte a tutto l’ambiente per potersi approcciare alla “bella”. Ed è al capitano del Centro Diana, Eva Giannelevigna, storica bandiera del basket maddalonese, che abbiamo rivolto qualche domanda per poter avere una visione complessiva del match in programma sabato alle ore 18.
Gara uno termina con una sconfitta: quale l'analisi breve sulla gara e come si cambia atteggiamento in vista del match numero 2? Cosa vi ha detto coach Palmisani?
«Sapevamo bene che la partita a Bari sarebbe stata complicata perché, come noto, é un campo molto difficile da espugnare. Penso che la formazione pugliese abbia giocato una buona partita, mettendoci tanta pressione in difesa dall' inizio alla fine della partita e sfruttando i parecchi errori che purtroppo abbiamo commesso in attacco. Non ci arrendiamo. Coach Palmisani ci ha dato in settimana, proprio in questo senso, messaggi positivi per affrontare al meglio le prossime partite».
Qual è il morale in casa Centro Diana e cosa vi aspettate per il prosieguo di questa serie?
«Purtroppo il morale non é dei migliori al momento, specie perché questo non è stato di certo uno degli anni migliori per noi. Ora però dobbiamo comunque solo stringere i denti e restare unite, per non perdere quello che abbiamo guadagnato l’anno scorso sul campo e proseguire la nostra avventura».
La lotta per la salvezza è spesso più emozionante anche di quella per i playoff. Alla luce del fatto che forse non meritavate questa classifica, quali sono le motivazioni che possono fare la differenza conto Bari? Servirà più l'esperienza delle veterane o il genio e sregolatezza delle giovani?
«La prima motivazione che ci spingerà a dare il 110% é proprio quella di dimostrare che l'ultimo posto, al termine della regular season, non é quello che meritavamo; in secondo luogo c’è la grande voglia di vivere una forte emozione come quella dell' anno scorso, con una salvezza che varrebbe quanto una promozione. Quest'anno, le soddisfazioni sono state poche, per cui ne abbiamo bisogno. Per vincere contro Bari servirà fare bene ed essere determinate, dal primo all’ultimo minuto. Il tutto indipendentemente dall' esperienza, dato che nei play out la tecnica viene messa un po’ da parte».
Qualche parola per concludere e preparare gara 2…
«Vorrei fare un appello alla mia squadra: l'unione si vede nei momenti di difficoltà. Diamo tutto, facciamo il possibile, così che non avremo rimpianti».