Caserta resta alla ‘finestra’ in attesa del ‘monday night’



Stefano Gentile play della Juve
Stefano Gentile play della Juve

«Abbiamo bisogno di vincere». E’ stato questo il motto, il grido di ‘guerra’ lanciato da capitan Giuliano Maresca in settimana ed è anche il grido di guerra il motto di Stefano Gentile in vista di una sfida importante e delicata allo stesso tempo. Una sfida che potrebbe lasciare quella serenità necessaria alla formazione di Pino Sacripanti per affrontare il futuro prossimo inteso sia dal punto di vista del campo e delle partite che del mercato che stando ai rumors o alle voci di corridoio, sarebbe in fermento alla ricerca di quella pedina che non ha escluso nella maniera più assoluta il nuovo patron bianconero Gianluca Galimberti; ma andiamo per gradi. Scendere in campo alla Unipol Arena per la conquista della vittoria significherebbe mettere in tasca non solo due punti che permetterebbero a Caserta di muovere la classifica ferma a quota sedici da ormai troppo tempo, ma al contempo consegnerebbe ai casertani un altro doppio confronto a proprio favore ed ancora nei confronti di una squadra che allo stato attuale e dopo tante vicissitudini, si ritrova alle spalle proprio del team di Pezza delle Noci. Un doppio confronto che toglierebbe la Juve dalle spalle a muro in cui si ritroverebbe in caso di sconfitta e quindi di situazione inversa a quella precedentemente prospettata. Perdere, infatti, aumenterebbe la pressione non solo per la sfida contro i Campioni di Italia della Montepaschi e quindi alla ricerca di quella impresa al pari di Cantù e Sassari che sono rispettivamente cadute sul legno del Palamaggiò tra il tifo ed il giubilo dei supporters di Terra di Lavoro, ma anche in quelle che temporalmente verranno a seguire. Si entrerebbe, quindi, in quella zona di non più errori che con tanta fatica la truppa di coach Sacripanti ha evitato con un girone di andata di alto livello per tutto quello che è accaduto in termini di addii, infortuni e varie situazioni cestistiche e non. Senza contare che la striscia salirebbe a quota cinque con la possibilità di arrivare a sei ipotizzando una debacle contro i senesi di Daniel Hackett. Un male difficile da curare se non con la vittoria e la medicina bianconera deve arrivare, dunque, sul campo dei rivali storici delle ‘Vu Nere’ per trasformare in un attimo una sfida senza pressione la prossima contro Siena, ma anche per regalare ancora una settimana di tempo allo staff tecnico e dirigenziale per provare a sfogliare una margherita, quella del mercato, che di questi tempi ha si molti petali, ma che allo stesso tempo devono essere valutati nella maniera migliore possibili per evitare errori. La fretta è sempre stata cattiva consigliera, mentre nella stanza dei bottoni del Palamaggiò si vuole sottolineare che la calma è la virtù dei forti e quindi arrivare alla decisione giusta con i tempi giusti. Tutto in quaranta minuti. Tutto in una sfida che ha un peso per la squadra, ma anche per lo stesso Galimberti che fortitudino d’hoc rivivrà con la maglia della Juve una rivalità storica di ‘Basket City’ che aveva accantonato per questioni lavorative. Quaranta minuti di contorno, di ricordi, di cenni storici del basket tricolore, ma anche di pallacanestro giocata alla quale ha fatto riferimento a tutti i media nazionali anche lo stesso primogenito di Nando, Stefano Gentile: «Nella settimana che ha preceduto questa sfida è arrivato l’esonero di Finelli e l’arrivo di un nuovo coach. Quando ci sono questi cambiamenti è sempre per creare uno scossone all’interno della squadra e per provare a cambiare marcia e direzione in classifica. In genere i giocatori fanno sempre un passo in avanti e questo potrebbe essere uno dei pericoli principali di questa partita. Nelle ultime settimane anche loro hanno avuto un po’ di problemi dal punto di vista del roster con la partenza di alcuni giocatori e l’infortunio di Poeta che ha tolto una sorta di punto di riferimento in mezzo al campo. Questo però non ci deve far assolutamente abbassare la guardia perché hanno altri giocatori di talento come Gigli o gli americani o lo stesso Imbrò che prendere il posto di Poeta in cabina di regia. E’ un giocatore di talento e con grande personalità nonostante la sua età».
La chiave della sfida?
«Evitare che prendano fiducia davanti al proprio pubblico, giocare di squadra, serrare i ranghi in difesa e stare attenti ai giocatori chiave. In attacco dobbiamo semplicemente giocare la nostra pallacanestro. Veniamo da quattro sconfitte e vogliamo vincere, ne abbiamo bisogno».




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