Il peso delle palle perse sul destino bianconero



Stefano Gentile in palleggio (Foto Giuseppe Melone)
Stefano Gentile in palleggio (Foto Giuseppe Melone)

Se non fosse stato per quello scatto d’orgoglio a pochi minuti dalla sirena finale che ha spaventato la capolista, domenica sera avremmo raccontato di una gara scontata, in cui la squadra favorita gioca al gatto col topo con l’avversario. Invece la Juve ha saputo destarsi sul finale, ma, vuoi la forza di Varese, vuoi le grosse ingenuità di uomini chiave come Akindele, l’esito del match di Masnago è stato quello che tutti attendevano. Andando a spulciare tra i numeri della gara, ne notiamo uno che, se non tutto, dice parecchio di quel che si è visto in campo: le 24 palle perse da Caserta; pressione degli avversari? Poca accortezza nel gestire la palla? Tensione enorme al cospetto dei varesini? Un po’  tutti questi aspetti hanno contribuito a far sì che la Juve regalasse al team di Vitucci ben 24 possessi. I lombardi hanno perso solo 10 palloni, merito soprattutto dell’ottima regia gestita da un Mike Green ancora sugli scudi, autore di 20 punti, 15 dei quali arrivati a cronometro fermo. E già, perché la compagine guidata da coach Sacripanti ha avuto anche il demerito di mandare troppe volte in lunetta (17) uno specialista come Green, concedendo complessivamente 32 liberi agli avversari, a fronte dei soli 18 conquistati. I bianconeri hanno poi peccato molto al tiro dalla media e breve distanza: all’interno dell’arco, infatti la media della mattinata è stata del 31,6%. Tirare in quel modo da due e perdere tanti possessi non è accettabile se si vuole provare a fare bottino pieno sul campo di una corazzata. Non è bastato modulare il rendimento offensivo con un ottimo 40% da tre, legato soprattutto agli exploit di Mavreides e Gentile.  Caserta ha vinto anche la lotta sotto le plance, conquistando 41 rimbalzi a fronte dei 36 avversari, ma spesso questa maggiore reattività non è stata sfruttata al meglio. Notevole la distanza nel dato della valutazione di squadra che ha visto la Cimberio primeggiare nettamente per 81-49. In definitiva ha vinto la squadra più forte, più equilibrata e giustamente favorita alla vigilia. La Juve ha accettato senza drammi una sconfitta che per il momento non incide troppo sulla classifica.

Pio Carfora




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