Altro giro altro esame da grande. Dopo il pareggio di Frascati si torna al Pinto per affrontare l’Arzachena. Un mese senza raccogliere punti fuori casa ha fatto aumentare e non poco la fame dei sardi. Motivo in più per affrontarli con la stessa determinazione che quindici giorni fa stese il Portotorres. Isolani guidati da quel Raffaele Cerbone che per otto anni indossò la maglia rossoblù. In una lunga intervista all’interno del giornale, l’attuale allenatore ha definito Caserta la sua vita. Sarà un ritorno emozionante, ma al fischio d’inizio novanta minuti da avversari. D’altra parte questo, come tutti gli altri incontri rimasti, rappresenta l’ennesimo bivio per i falchetti. Con la Torres impegnata in casa con il Cynthia, la Sarnese a Palestrina e Turris-Lupa Frascati a scontrarsi tra di loro, la giornata potrebbe essere nuovamente favorevole. Maiuri lo sa e per questo in settimana ha provato e riprovato una difesa più ‘giovane’ con Pezzullo e Mastellone esterni. Gargiulo recuperato totalmente e pronto ad affiancare Scognamiglio al centro. L’inserimento di un under nelle retrovie libererebbe un posto in mezzo al campo con Toscano che andrebbe a riprendersi dopo un bel po’ di tempo la maglia da titolare. Con lui Ruscio in mediana, Bonanno, Varsi e Ancione dietro Palumbo. Il sacrificato sarebbe Chiavazzo che tirerebbe il fiato dopo tre giornate consecutive. Ragionamenti teorici perché l’ultima parola spetta sempre al mister anche se la soluzione prospettata sembra quella più probabile dando alla squadra la possibilità di ‘aggredire’ gli avversari sfruttando l’esperienza nella zona nevralgica del terreno di gioco. Domani si prevede qualche presenza in più sugli spalti. Qualche nostalgico non si lascerà sfuggire l’occasione di rivedere Cerbone (da avversario) dopo venti anni esatti. I recenti buoni risultati hanno invece risvegliato i pigroni e pensare di superare le mille unità, pur non essendo una gara di cartello, non è utopistico.