E’ andato in archivio un girone d’andata dove è successo di tutto e si potrebbe anche scrivere un romanzo. Tre mesi e mezzo che hanno visto la Juvecaserta passare dalle stalle alle stelle seguendo un percorso inverso che scalda il cuore ed esalta le gesta di un gruppo di valorosi atleti. Un gruppo, questa è la Juvecaserta. Eppure ad inizio di questo cammino sembrava di essere sul Titanic, con la nave che imbarcava acqua da tutti i lati ed era pronta ad affondare miseramente. La crisi societaria, il duo Gervasio-Iavazzi lasciato in balia delle onde e soli al timone. I due che non hanno seguito le gesta dello Schettino di turno, non hanno abbandonato la nave bianconera e sono saliti su una scialuppa di salvataggio lasciando i passeggeri a bordo. No, hanno tirato avanti ed ora sembra splendere un timido sole. Ma quanta acqua è passata. La Juve che prendeva schiaffi sonori e roboanti in trasferta (Milano, Biella e Roma) ha lasciato spazio alla creatura leonina che ha sbancato Pesaro ed Avellino oltre a sfiorare l’impresa a Brindisi. La Juve che ha perso i due americani Wise e Chatfield senza sostituirli con altrettanti Usa ma che ha trovato in Mavraides e Sergio pedine preziose da inserire all’interno di un mosaico che si è saputo compattare. La Juve che ha conquistato gli scalpi eccellenti di Cantù e Sassari tra le mura amiche del Palamaggiò: quel palazzetto che prima era un salotto imborghesito ed ora è tornato ad essere un catino pur contando sempre sul solito zoccolo duro di tremila e poco più fedeli. La Juve che ha perso a Reggio Emilia il pass per le Final Eight di Coppa Italia ma non si deve dispiacere: onestamente era già incredibile pensare di potersi giocare il biglietto per il Forum in 40’, eppure questo gruppo c’è riuscito. Un gruppo, questa è la vera forza di Caserta. Un gruppo che in Pino Sacripanti ha il suo fantastico skipper capace di superare lo tsunami portando in salvo i suoi. Un gruppo di uomini veri: non dei fenomeni ma gente che sa andare oltre i propri limiti. Mordente che ha deciso di essere il leader spirituale dando una mano ai compagni a suon di giocate fenomenali e tanto coinvolgimento umano. Gentile che sta facendo stropicciare gli occhi per come è maturato. Maresca fiero capitano che non si tira indietro. Jonusas e Jelovac che hanno capito l’importanza della loro presenza e sono in costante miglioramento. Akindele che ha svestito i panni dell’eterno incompiuto per diventare un centro dominante. Michelori che è il solito gladiatore che ha un cuore che fa provincia. E via via tutti gli altri. Non saranno Final 8 ma la salvezza è lì. Che spettacolo Juve, continua a far sognare la tua gente.
VERITA’. Mi sto emozionando in questo campionato, questa Juve mi sta emozionando. E vabbene così, senza parole.