Alzi la mano chi poteva soltanto immaginare di lottare fino all’ultima giornata del girone di andata per conquistare l’accesso alle Final Eight di Coppa Italia. Un traguardo impensabile ed insperato dopo tutte le vicissitudini bianconere nell’ultimo periodo. Eppure, la banda Sacripanti ha stupito tutti e, giornata dopo giornata, dopo aver mangiato polvere per mesi, è riuscita in un’impresa che ha dell’incredibile. La voce calda e rassicurante di Phil Collins inizia a scorrere in sottofondo. Le note sono quelli di “Aganist All Odds”, brano del 1984 la cui traduzione in italiano, ‘Contro ogni probabilità’ sembra calzare a pennello di questa Juve Caserta.
L’ex leader dei Police cantava la speranza di vedere tornare sui suoi passi una persona amata ma il le probabilità di riuscita risultavano piuttosto basse. Basse, come quelle di vedere Caserta battere il Banco Sardegna Sassari, seconda in classifica e con il gioco più spumeggiante della Lega. Eppure, i miracoli sportivi esistono ed a dimostrarlo è l’ardore agonistico dei bianconeri che si costruiscono il decisivo vantaggio nella seconda frazione (27 punti realizzati), cavalcando l’esperienza e la voglia di Michelori (5 palle recuperate nel secondo quarto), di Mordente (7 falli subiti e ben 10 viaggi in lunetta) e la voglia di Jelovac. Il serbo ha chiuso con 16 punti, 9 rimbalzi e 23 di valutazione.
La Juve continua a vincere e sorprendere, scrivendo nel libro del basket italiano, una delle pagine più belle. I colori bianconeri hanno trasformato Stefano Gentile in un leader carismatico capace di caricarsi la squadra sulle spalle nei finali di partita tirati e di segnare triple incredibili che scatenano la gioia irrefrenabile dei tifosi. La necessità di allungare le rotazioni, anche solo in allenamento, ha reso virtù Luigi Sergio che dalla B2 si è ritrovato in Serie A a difendere a muso duro su Travis Diener e ad insaccare nella retina del Pala Maggiò, quattro preziosi punti.
“Contro ogni probabilità”. Chi avrebbe mai immaginato che la Juve, con le risorse economiche tra le più basse dell’intero Campionato, senza un main sponsor, con i led di bordocampo e cartelloni pubblicitari ridotti al minimo ed un pubblico che ha iniziato a raffreddarsi e ridurre le presenze al palazzetto, avrebbe tenuto testa agli avversari e lottato per l’ottavo posto in classifica.
“Guardami ora”. La Juve è orgogliosamente a testa alta, sempre più un vanto per la gente di Terra di Lavoro. La dimostrazione che il cuore, la voglia, il lavoro valgono molto di più dei soldi spesi scriteriatamente dai grandi magnati.
E siamo sicuri che non finirà qui. Questo gruppo ha ancora voglia di sbalordire, ha ancora voglia di abbattere il destino, ‘contro ogni probabilità’.