Le grandi storie iniziano con un c’era una volta e ti portano in mondi idilliaci lontani dalla realtà. Capita raramente che esse si avverino, ma spesso, sui campi da basket, la magia accade e tutto divento possibile. L’ultima partita del Centro Diana, quella contro Civitanova Marche, ha visto il ritorno, per la prima volta a distanza di anni, sui legni casertani di una campionessa che aveva calcato questi palcoscenici oramai tanti anni fa. Stiamo parlando di Marica Gomes che, prima con la storica promozione delle Pantere Caserta, poi con il Kalati Maddaloni ha scritto pagine indelebili della storia del basket in rosa casertano regalando emozioni che non sono state dimenticate a distanza di anni. Purtroppo il suo ritorno “a casa”, come lei stessa l’ha definita, è coinciso con un piccolo infortunio che l’ha tenuta fuori dalla partita, ma la sua guida dalla panchina, quasi da allenatrice aggiunto, con la sua infinita esperienza, ha dato quel qualcosa in più alle sue. A fine gara, sempre col solito sorriso e la spontaneità che l’ha contraddistinta, ecco risentire la sua voce.
Un ritorno a casa trionfale, coronato da una bella vittoria contro la “tua” Maddaloni…
«Era importante per noi vincere e ci siamo riuscite. Volevamo dimostrare, dopo due sconfitte consecutive, di essere ancora vive e la prestazione convincente di stasera, contro una squadra comunque ostica, lo ha dimostrato. Ora cerchiamo di ritrovare la giusta coesione tra di noi e di proseguire il nostro cammino partendo dalle cose buone di questa gara».
Quali sensazioni ed emozioni hai provato, calcando a distanza di anni un parquet che ha segnato una tappa importante della tua carriera?
«Per dirla letteralmente, mi è sembrato di vedere i fantasmi che aleggiavano sul campo. Si mescolavano emozioni, ricordi e belle sensazioni di un periodo che comunque non può essere dimenticato. E’ stato bello e allo stesso tempo nostalgico, ma di sicuro sono sensazioni uniche».
Cosa può dire di aver visto di diverso rispetto al passato?
«Rispetto a quando sono andata via, sono cambiate tante cose, come le facce delle persone che sono intorno a me. Una cosa che è rimasta la stessa, però, è la passione che accomuna questa città alla pallacanestro e mi auguro che proprio questo sostegno e questo calore del pubblico possa essere la spinta per un ritorno ai vertici. Questa per me è una vera e propria seconda casa, e quello che voglio fare è un sentito in bocca al lupo a tutti per un prosieguo alla grande dell’attività e del progetto caro a questa città». E tra saluti e abbracci di parenti venuti per l’occasione e amici di qualche tempo fa, ma che hanno tenuto ben saldo il ricordo e i contatti con la giocatrice barese, con una lacrima che scende sul viso per la commozione e tra qualche nostalgico autografo, Marica Gomes da il suo nuovo arrivederci al palazzetto che ha visto sgorgare il suo talento e ha visto infuocare la retina con le sue conclusioni pesanti. Di certo questo, per Marica, non sarà un addio.