Fiducioso e tranquillo. Cosi si è mostrato ai microfoni ed alle telecamere di Goldwebtv, Andrea Michelori, nel giorno dell’inaugurazione della rotonda di via Ruggiero dedicata ovviamente alla Juvecaserta con apposito pallone a spicchi di giganti proporzioni. Un Michelori sereno e fiducioso soprattutto e specialmente grazie al grande successo che Caserta ha ottenuto contro una formazione con la quale nessuno avrebbe pensato potesse finire come invece è finita al Palamaggiò domenica sera. Un pensiero appena accennato e posto nell’angolo più remoto dei più ottimisti. Nemmeno alcuni dei bookmaker avevano dato una possibilità ad una Juve in difficoltà non solo dal punto di vista numerico in panchina dopo l’ulteriore addio di Chatfield avvenuto nella settimana successiva alla sconfitta interna con Varese su di un campo scivoloso in pieno stile curling per problemi di condensa e che hanno anche provocato un infortunio al newyorkese ex capocannoniere in Francia. Una sconfitta pesante che apriva il periodo del doppio impegno casalingo, ma anche un periodo di difficoltà societaria sotto forma di conferenze stampa da una parte, lettere e dichiarazioni con numeri e cifre dall’altra. In mezzo una squadra che ha voluto dare un segnale, ha voluto dimostrare di aver indossato dei tappi a prova di voci che continuanvono ad arrivare da tutte le parti su ulteriori partenze, smobilitazioni e quant’altro, scendendo in campo e facendo quello che a loro riesce meglio: giocare a pallacanestro. E quella che si è ammirata tra le mura di Pezza delle Noci, di sicuro è stata la migliore di questo inizio di stagione. Una pallacanestro di intensità spalmata su tutti i quaranta minuti. Una pallacanestro di difesa senza una sbavatura a partire dall’inizio fino all’ultimo secondo della sirena finale della sfida. Una pallacanestro di cuore, di gente che ad ogni possesso sembra interpretare una scena di Rambo o Rocky Balboa, ma comunque in pieno stile Stallone: non mollando mai di un solo centimetro, lottando a viso aperto contro pugili più forti o truppe di soldati superiori in numero. Una vera e propria impresa da cavalieri erranti, anche se il lungo milanese, Michelori, fa più da pompiere che da aizzare delle folle commentando cosi la vittoria contro Bologna: «Abbiamo fatto una grande partita, la prima di quest’anno e ci è andata bene. Siamo contenti, ma ora dobbiamo avere un minimo di continuità in termini di prestazioni effettuate in casa e quelle fuori casa. Abbiamo vinto contro una squadra di indubbio valore come Bologna e messo fine ad un periodo di nubi e di negatività dopo la sconfitta di Roma e quella interna contro Varese. Con questa vittoria abbiamo ritrovato un po’ di luce e la speranza, ora, è che si possa anche ritrovare un equilibrio in campo e continuare a fare bene cosi come abbiamo fatto con la Virtus».
Hai accennato ad una questione molto importante, ovvero alla differenza abissale che questa squadra ha in casa ed in trasferta. Fino a questo momento al Palamaggiò Caserta è tutt’altra squadra…
«Senza dubbio in casa giochiamo una pallacanestro diversa. Ci sentiamo più a nostro agio e poi ci sono i tifosi che ci spingono, sostengono e che ci danno una carica in più. Riusciamo ad essere più concreti specialmente in difesa, per tutti i quaranta minuti e siamo noi a mettere in difficoltà i nostri avversari. In trasferta, invece, credo che il nostro principale problema è incontrare formazioni che corrono, questo ci ha messo in difficoltà».
In questi giorni oltre all’impresa sul campo, si parla anche tanto di mercato per provare ad inserire almeno un altro elemento in squadra. Tu cosa ne pensi e che ruoli preferireesti?
«Fortunatamente faccio il giocatore e non il dirigente o parte della società a cui spetta questa decisione cosi difficile da prendere. Qualunque essa sia il mio compito resta sempre lo stesso: scendere in campo, dare tutto me stesso per la maglia e la squadra e provare ad uscire sempre dal campo con la vittoria tra le mani».
Tornando al campionato, la prossima è a Siena, che partita ti aspetti?
«Ovvio una partita difficile contro una grande squadra e per lo più in trasferta. Di sicuro non ci precludiamo niente. Non partiamo certo già sconfitti. Quello che vogliamo è scendere in campo dare continuità anche lontano da casa nostra a quanto fatto contro Bologna e poi al suono della sirena finale guarderemo il tabellone e tireremo le somme. La prima cosa è un miglioramento di squadra, se poi arriveranno anche i due punti di certo non ci dispiacerà».
Sarà un match particolare?
«Di sicuro avrà un sapore particolare, ma non tale da poter incidere sulla mia prestazione in campo».