Raramente, e si perde nella notte dei tempi, mi emoziono così tanto per una partita di pallacanestro. Ormai riesco a guardare una partita con serenità, nel bene e nel male, quando mi tocca scrivere. Riesco a restare abbastanza tranquillo anche quando gioca la Juvecaserta. Domenica non ci sono riuscito e faccio mea culpa. Ammetto di essermi emozionato tantissimo davanti alla clamorosa vittoria dei bianconeri ai danni della Virtus Bologna. Con una crisi societaria evidente, con sette giocatori a disposizione, con Michelori in condizioni fisiche precarie, con tre giovani in panchina al cospetto di un team che veleggia nelle posizioni di vertice, sembrava impresa impossibile. I bookmakers non avevano neanche quotato la partita tanto scontato era l’esito. Ed, invece, ecco il cuore casertano; quel cuore che, tante volte, le ‘Vu nere’ hanno dovuto vedere e subire. Ecco il cuore di chi non vuole mollare. Non resta che dire grazie ad uno ad uno.
GRAZIE MORDENTE: Perchè sei… Marco Mordente. Ormai sei l’idolo indiscusso della folla, sei il leder del gruppo, sei il punto di riferimento per tutti. Non solo per quello che fai sul parquet, ma anche per quello che sei fuori. Altra prestazione mostruosa davanti ai baldi giovanotti di Sabatini. Ancora parole che lasciano il segno nel cuore della città: ” E quelle lacrime con tua moglie a fine gara davanti al piccolo Brando. Io non ho più aggettivi per te.
GRAZIE MICHELORI: Perchè non so quanti avrebbero giocato con un ginocchio malandato. Ma te sì, te giochi e non ti tiri mai indietro. Alla faccia di chi storceva il naso quando ha rifirmato a Caserta. Sei il gladiatore bianconero per eccellenza, sei il cuore pulsante che batte sempre più forte. Sempre lì, lì nel mezzo, finchè ce ne hai stai lì (cit. Ligabue). Grande Miche anche per il rapporto splendido che hai con questa città e la sua gente.
GRAZIE JONUSAS: Perchè lotti su tutti i palloni anche se, a volte, vai fuori giri. Ci tieni a questa maglia e si vede. Anche quando offensivamente non riesci ad incidere, ti metti in difesa del canestro e cerchi di limitare l’avversario di turno. Stavolta ci sei riuscito molto bene.
GRAZIE JELOVAC: Perchè sono quattro partite che ti sei sbloccato e continui la crescita. Non è facile, ma stai lavorando sodo. Stai aggiustando la mira, stai prendendo tanti rimbalzi e stai facendo vedere che in A ci puoi stare. E poi, what i can say? Finalmente hai fatto un gesto da serbo vero: sì, poco sportivo veramente quel cercare Smith ‘face to face’. Poco sportivo anche il tuffo e giustamente hai preso tecnico, ma hai fatto qualcosa da ‘serbo’.
GRAZIE MARESCA: Perchè sei il capitano e non vuoi certamente mollare la tua nave bianconera. Hai più minuti a disposizione e li stai sfruttando a dovere. Le tre triple di ieri pesano tantissimo, ma come hai difeso capitano? Mamma mia, enciclopedico il tuo lavoro. Un vero manuale della difesa. Ormai a Caserta hai trovato la giusta dimensione, continua con la stessa ferocia negli occhi e nel cuore.
GRAZIE AKINDELE: Perchè, per alcuni momenti, ci hai fatto pensare di assistere ad una gara di pallavolo e non di pallacanestro. Due stoppate incredibili, con la palla che volava lontano dal canestro. E, poi, in attacco ti sei fatto sentire. Ormai la ‘doppia doppia’ è una costante, la sotto diventa dura venirti a rompere le scatole. Quando sei mentalmente nel match fai la differenza: ieri l’hanno visto tutti quale sia il tuo potenziale.
GRAZIE GENTILE: Perchè sei onesto quando dici di aver giocato una delle tue partite peggiori, ma quanto sono stati importanti quegli 8 punti finali? Un altro avrebbe alzato bandiera bianca, si sarebbe tirato indietro, avrebbe rifiutato un tiro. Te no, te sei un Gentile e non puoi non prenderti le tue responsabilità, a maggior ragione se indossi la canotta che fu di Nandokan. Devi solo stare più sereno perchè hai una grandissima occasione e devi sfruttarla.
GRAZIE CEFARELLI: Perchè ormai sei una realtà in questo gruppo e meriti tutti i minuti che ti vengono concessi. Anche se gli arbitri ancora ti penalizzano, vai avanti per la tua strada, difendo forte e provando ad essere utile in attacco. Ma Cefa, la prossima volta non fare ‘arresto e tiro’, vai dentro e portati a casa il ferro.
GRAZIE MARZAIOLI: Perchè hai tenuto il campo con diligenza, senza strafare, cercando la giocata più semplice pur di essere utile alla causa. Hai piegato le ginocchia ed hai difeso.
GRAZIE MARINI: Perchè tu insieme a Salzillo ed Orabona riesci a tenere alta l’intensità degli allenamenti durante la settimana. Siete la, in silenzio, a tifare come degli ossessi, ad essere al fianco della squadra.
GRAZIE SACRIPANTI: Perchè sei… Pino Sacripanti. Sono due anni che ti tolgono i giocatori dal roster iniziale, si fanno i salti mortali per tenerne qualcuno, devi pescare giocatori semisconosciuti o cercare di ridare una seconda giovinezza agli italiani bollati come ‘finiti’. Sono due anni che devi lavorare in condizioni precarie non sapendo mai se avrai tutti a disposizioni. Quest’anno, poi, ti sei beccato tantissime critiche per la squadra che hai costruito (e si vede quanto è durata, chissà come mai). Ok, hai commesso degli errori di valutazione, ma sei ancora qua, a soffrire e lottare per Caserta. Sì, soffrire e lottare: tu canturino, in Terra di Lavoro hai trovato una seconda casa. E non vuoi mollare. Avanti.
GRAZIE ALLO STAFF: Perchè è difficile lavorare in queste condizioni ma lo state facendo senza fiatare. Lavorate sodo, duro, da professionisti veri quali siete. Lavorate e cercate di infondere serenità al gruppo. Lavorate meticolosamente, curando i particolari, osservando dove migliorare. Siete un grande gruppo.
VERITA’: Avevo la pelle d’oca al suono della sirena perchè ho visto una delle partite più epiche della storia bianconera. Ho visto dei ragazzi onorare la maglia, andare oltre tutti i problemi e lottare con una ferocia incredibile. E’ vero, la Virtus c’ha messo parecchio del suo, ma quando giochi così male un pò di merito va ascritto anche al tuo avversario. La Juve di domenica è stata semplice commovente, emozionante, allucinante: è stata la Juve più bella di questa stagione. I problemi restano, le preoccupazioni pure, ma oggi siamo tutti più felici ed orgogliosi.