Basile, D’Alterio, Gennaro e Pasquale Esposito, Majella, Manco, Palumbo e Scognamiglio. Otto big, otto calciatori giunti a Caserta con la fama di vincenti. Chi più chi meno hanno invece disatteso le aspettative. Non si salva nessuno, le colpe vanno equamente divise anche se in questa lista c’è chi più di altri sta giocando sotto tono. Erano stati presentati come atleti capaci di far vincere qualsiasi club, ma in nove giornate la Casertana ha già dieci punti di distacco dalla prima. Ma a questo punto la domanda sorge spontanea: questi calciatori che fino al 20 agosto non avevano ancora trovato squadra, sono davvero così forti come ce li hanno presentati? Qualcuno dirà che la maggior parte avevano già dato la parola a Pannone rifiutando così eventuali altri offerte. Non ci risulta però che società come Turris, Sarnese, Ischia ecc. li abbiano contattati. Discorso diverso per Astarita e Platone giunti in un secondo momento. Sulla decisione di mettere difensore e centrocampista fuori rosa per scarso rendimento siamo in parte d’accordo poichè l’ex Ebolitana non è nemmeno lontano parente di quel mastino visto due stagioni fa. Il mediano paga forse eccessivamente perchè evidentemente in società non si sono resi conto che da solo Platone non può reggere il centrocampo e le sue ottime prestazioni alla Sarnese erano dovute anche alla presenza di un ‘certo’ Violante. La verità è che sono state fatte scelte sbagliate e adesso i falchetti si ritrovano a disputare un’altra stagione da comparsa. Sarebbe il caso di ridimensionare i piani, capire chi davvero tiene alla maglia e seminare per il prossimo anno. Troppo presto per arrendersi? La rosa è incompleta, non è vincente, dieci punti con il ritmo che hanno quelle davanti sono impossibili da rimontare e i calciatori antepongono interessi personali ad altri valori. Signori cari questa è la triste realtà.