L’augurio di Adamoli: “Caserta, ti aspetto al vertice”



Angela Adamoli

Un trionfale ritorno a casa… Semplici, ma significative parole che descrivono quello che Angela Adamoli ha compiuto con le sue ragazze del San Raffaele Roma settimana scorsa in quel di Maddaloni. Una squadra che ha ricordato ai nostalgici molte delle caratteristiche della ex numero 10 delle Pantere Caserta, che faceva di un gruppo che regalò tanti sorrisi a una città intera: coraggio, voglia di non buttare mai un pallone, energia a mille e grande lavoro in difesa. Sarebbe riduttivo ridurre però il suo lavoro solo a questo. Con un gruppo di giovani che cresce partita dopo partita sotto una guida carismatica ed esperta, la Adamoli, che recentemente è stata nominata nuovo coach della Nazionale Femminile di Malta (sostituendo il “vate” Santino Coppa), riesce non solo a insegnare e creare pallacanestro alle sue, ma anche a creare quello spirito di coinvolgimento, divertimento e coesione del gruppo che sono le chiavi necessarie per fare il salto di categoria, senza arrendersi e migliorandosi passo dopo passo in allenamento. Le parole che ci confida al termine della gara contro Maddaloni ce lo confermano ampiamente.
In una garà comunque combattuta, quale è stata la chiave che ha permesso la vittoria del San Raffaele?
«Quel momento in cui siamo riusciti a giocare la nostra pallacanestro: stringere le marcature in difesa, aprire gli spazi per tiri puliti, provare il contropiede e le azioni in velocità. Una volta raggiunta questa tranquillità di gioco, come avvenuto, i risultati ci hanno dato ragione, facendoci costruire quel margine che poi è stato determinante per farci portare a casa la gara. Dobbiamo però sempre migliorare, perchè in certe situazioni comunque la squadra avversaria, che dal canto suo vantava ottime giocatrici di esperienza, ci ha messo in difficoltà. Fa piacere però aver potuto giocare la nostra pallacanestro con questo gruppo così giovane in campo».
Un gruppo quello da lei allenato, composto di sole under 23, con già ottimi tempi, spaziature e meccanismi che la fanno sembrare una squadra esperta…
“C’è da dire che già 3 o 4 delle giovani erano già parte integrante della prima squadra dell’anno scorso e quindi sono loro che danno l’esempio anche a chi magari deve entrare dalla panchina. Siamo un gruppo che in settimana si allena anche con 16/18 giocatrici, lavoriamo sodo e cerchiamo di migliorare sia a livello individuale che di gruppo. Se poi l’atteggiamento delle nostre <piccole> è decisivo come quello della gara di Maddaloni e riesce a produrre risultati proficui e determinanti, vuol dire che siamo sulla buona strada. Questo devo essere però solo un punto di partenza”
E, lasciando per qualche istante il basket giocato, ripensando al passato, alla gloriosa Caserta, che sensazioni prova, ritornando su quei palcoscenici che l’avevano vista protagonista?
“Una fortissima emozione. Quelli a Caserta, alle Pantere, sono stati anni davvero molto belli per me, tornare a calcare questi parquet che sono stati così familiari a quei tempi, è come tornare a casa dopo molto tempo e ti fa davvero scaldare il cuore. Ho notato che, a distanza di anni, l’affetto e il calore del pubblico non sono minimamente cambiati e questo mi fa ben sperare per il futuro. Spero che Caserta (ora divisa tra il family in serie B e il Gymnasium in C ndg) possa ritornare in una categoria che le compete al più presto, per sfidarla e salutarla nuovamente”.
E’ questo il saluto, nostalgico dell’ex capitano e bandiera delle Pantere, Angela Adamoli, che come sul campo, anche dalla panchina, riesce a mostrare una dimensione del basket diversa, speciale, appassionante. Non si può che farle un sentito in bocca al lupo per questa stagione e per i suoi impegni, sperando che magari fra qualche anno possa tornare, magari a dirigere, una formazione casertana che possa puntare di nuovo al ritorno in serie A.




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