Amareggiato e di sicuro contrariato. Cosi si è presentato coach Pino Sacripanti nella sala stampa del Lauretana Forum di Biella per il commento finale della sfida ella Juve contro i padroni di casa di Biella. Contrariato, cosi come avrà modi di spiegare anche direttamente lo stesso Sacripanti, per i due punti persi, per il motivo dei punti persi e del come, invece, si sarebbe dovuto arrivare alla vittoria. Una vittoria che avrebbe reso un cammino verso la sfida di Montegranaro al Palamaggiò (quella del nuovo ritorno di Fabio Di Bella da avversario nella città che lo ha osannato per tre anni ndr) che a questo punto avrà un sapore ed una valenza non certo serena per i padroni di casa che sul cammino ora si ritrovano quattro punti da recuperare. Ma se i primi due in trasferta in quel di Milano potevano essere considerati punti non in conto per un cammino programmato al momento della stesura del calendario, quelli in terra Piemontese proprio no. Ovviamente si parla dei punti in trasferta, dei punti che fanno la differenza, considerando che tutte le formazioni fanno del proprio PalaSport il fortino inespugnabile sull’inviolabilità del quale costruire gran parte dei successi e dei propri obiettivi. Ed allora ecco che i punti da recuperare diventano quattro, quando invece nell’immaginario collettivo ed anche dello staff tecnico dovevano essere ancora due, quelli lasciati in Lombardia e magari da recuperare in futuro con un colpo a sorpresa e dopo aver risolto qualche problemino di troppo all’interno del gruppo casertano alla ricerca dell’amalgama necessaria per un qualcosa del genere. Non che si volesse sottovalutare la forza di Biella, ma quella di Cancellieri era una formazione assolutamente alla portata di Chatfield e compagni, senza contare che l’Angelico era una squadra da mettere immediatamente dietro, cosi come la Vanoli, nel primo step da fare verso target più ambiziosi come quelli dei playoff. Invece al Lauretana Forum è arrivato tutto il contrario di tutto. Si doveva gestire il ritmo e sfruttare i centimetri dei lunghi bianconeri vicino a canestro ed invece Biella è riuscita a correre dove e come voleva, mentre in difesa ha stretto i denti per le poche volte che il pallone è finito tra le mani di Akindele o Michelori, considerando la non precisione in questo tipo di passaggio di Gentile e Wise. Quando poi lo stesso timoniere canturino ha insistito prima e dopo i time out di arrivare volenti o nolenti a quel post basso, sono arrivate le palle perse. Ventiquattro a sirena suonata e 9 solo dello stesso Akindele che nonostante tutto ha chiuso con 21 punti. Zero invece quelli di Gentile, Wise e soprattutto Jonusas ch sembrava essere un lontano parente di quello energico e determinante di una settimana prima in casa contro Cremona. «Biella ha vinto meritatamente – ha commentato lo stesso Pino Sacripanti – ci è stata superiore sulla qualità del gioco con Robinson e Brackins che hanno fatto una gara oggettivamente al di là di ogni pensiero, sono stati bravissimi ad attaccare il ferro con percentuali altissime».
Dove si è deciso il match?
«Abbiamo perso 24 palloni, sopratutto nei primi due quarti in maniera quasi futile contro la loro forte pressione, ma nonostante tutto abbiamo avuto più volte la possibilità di arrivare ad un paio di possessi di distanza per poi sbagliare sempre il tiro decisivo e subire quello pesante dell’avversario».
Quale il dato su cui meditare?
«Abbiamo avuto problemi di playmaking con Wise e Gentile, abbiamo servito bene Akindele in post basso poi però abbiamo smesso di farlo facendoci ingolosire da soluzioni apparentemente più rapide e facili».
Le ultime due annotazioni sollevate dai presenti alla conferenza stampa di Biella sono state sui rumors di mercato che sono tornati ad attanagliare il club di Pezza delle Noci e sulle questioni societarie e sponsor: «Wise è risaputo che gioca con un problema al ginocchio, quella di Jelovac ha lo stesso fondamento dell’arrivo di Mancinelli. Lo sponsor? Al momento devo pensare a soluzioni tecniche».