Nonostante il periodo ancora di ferie e il gran caldo ha avuto un significativo successo la rievocazione storica del cinquantenario del passaggio della fiaccola olimpica, proveniente dalla Grecia e diretta a Roma per accendere il tripode dei Giochi della XVII Olimpiade, quando a Caserta lungo il corso Trieste, nella notte tra il 23 e il 24 agosto 1960, transitarono, nella tradizionale staffetta olimpica, i tedofori scelti per lo storico evento, buona parte dei quali, a distanza di mezzo secolo richiamati dal Coni per ripetere, in forme diverse ma con il medesimo spirito, un simbolico itinerario a ricordo della ricorrenza. Una manifestazione che ha riportato alla mente di tanti anziani un momento esaltante di storia casertana ed ha offerto ad altrettanti giovani la conoscenza di un episodio da molti di loro ignorato proprio per non averlo vissuto. Tra l’altro la rievocazione a Caserta, unica città italiana oltre Roma ad aver programmato iniziative celebrative, si è svolta proprio alla vigilia di quella allestita al Campidoglio nella capitale in coincidenza con la data del 25 agosto, giorno in cui vennero aperte le Olimpiadi 50 anni fa e che si svolsero, nei vari impianti sportivi realizzati per l’occasione, sino all’11 settembre 1960. Una coreografia semplice ma toccante che ha visto, di nuovo con la stessa maglietta di allora, gli ormai “maturi” tedofori percorrere, con la fiaccola “originale” stretta in mano, piccoli tratti del corso Trieste a riprodurre emblematicamente gli 83 km. che da Aversa, via Marcianise, furono toccati fino a Caserta e, successivamente, a S. Maria Capua Vetere, Capua e, lungo l’Appia, con conclusione a Sessa Aurunca, dove al ponte del Garigliano l’ultimo dei 67 tedofori consegnò il fuoco olimpico al primo staffettista della provincia di Latina nel Lazio. I tedofori, affiancati da giovanissimi atleti dei centri avviamento allo sport, e preceduti dai motociclisti della Polizia Urbana e da una “storica” auto da corsa realizzata proprio in quegli anni dal pilota casertano Antimo Minutolo, con alla guida l’omonimo nipote. Quanto mai spettacolare la chiusura presso il Palazzo della Provincia dove l’ultimo staffettista, il velocista Salvatore Giannone componente della 4×100 azzurra che gareggiò in finale a Roma guadagnando il quarto posto grazie allo sprint del grande Livio Berruti, ha acceso il tripode olimpico, ai cui lati erano posizionate due coppie di figuranti in splendidi costumi di San Leucio forniti dall’Associazione Favole Seriche presieduta da Pina Raucci, mentre al cielo volavano palloncini tricolori, tra sventolii di bandiere e l’esecuzione degli inni olimpico ed italiano, alla presenza dei campioni olimpici Noemi Toth (oro nalla pallanuoto femminile ad Atene 2004) ed Ennio Falco (oro nel tiro a volo ad Atlanta 1996) e del pongista Nicola Molitierno che ha partecipato alle Paralimpiadi di Sydney 2008. Subito dopo, nell’androne del Palazzo della Provincia il presidente on. Domenico Zinzi con il presidente del Coni Michele De Simone, promotore dell’iniziativa, e le altre Autorità istituzionali e sportive hanno inaugurato una mostra di foto e ritagli di giornali dell’epoca, che ripercorre con immagini e testi il passaggio della fiaccola olimpica in Terra di Lavoro. Quindi suggello della kermesse con i saluti istituzionali nell’aula consiliare della Provincia ad opera del presidente Domenico Zinzi, che ha ufficialmente annunciato che si adopererà per la nascita di un museo sportivo per Terra di Lavoro, affiancato dal presidente del Coni Michele De Simone, da mons. Antonio Pasquariello in rappresentanza del Vescovo Pietro Farina, recatosi in pellegrinaggio a Lourdes e dalla presidente della Società Italiana di Storia dello Sport Angela Teja che ha tenuto un discorso celebrativo. E infine, al brindisi conclusivo, a tutti i tedofori presenti (Eduardo Gatta di Aversa, Paolo Zechender di Caserta, Domenico Colella di Marcianise, Antonio Sparaco di Marcianise, Franco La Spina di Maddaloni, Bruno Massa di Caserta, Nicola Tronco di San Leucio, Armando Maglione di Casagiove, Luigi Longano di S.Maria Capua Vetere, Giovanni Iodice di S.Maria Capua Vetere, Mario Madonna di Caserta, Mimmo Mingione di Caserta, Angelo Stellato di Capua e Michele Centore di Caserta) è stato consegnato un guidoncino ricordo in seta di San Leucio con il ricamo dei simboli della “Grande Olimpiade” e il gagliardetto riproducente lo stemma della Provincia. Tra i presenti anche il Governatore dell’area campana del Panathlon, Antonio Gambacorta, accompagnato dal presidente del club casertano Giuseppe Bonacci, il presidente della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro Alberto Zaza d’Aulisio ed altri rappresentanti delle istituzioni.