«Tutto mi è sembrato molto simile ad una famiglia. Tutti sono dei ragazzi stupendi, tutti molto divertenti e disponibili. Una società organizzata, tutti molto cordiali e soprattutto attenti alle prime esigenze che possono servire ad un giocatore che arriva per la prima volta in un ambiente ed una città differente». Questo il primo commento ed il primo face to face di Eric Chatfield con la stampa casertana. Lui che è arrivato in pompa magna soprattutto per il curriculum che lo ha preceduto durante il periodo delle trattative con l’ex squadra transalpina specialmente per quel titolo di capocannoniere che lo ha identificato immediatamente come la principale bocca da fuoco per la prossima stagione.
Cosa ti ha spinto ad accettare l’offerta della Juve?
«Gran parte del merito è di coach Sacripanti. Ogni volta che ci siamo sentiti, che abbiamo parlato di questa offerta e possibilità, mi ha fatto capire e servito su di un piatto d’argento la chance di essere parte di una grande opportunità, di un gruppo di valore e che potrebbe da qui alla fine della stagione creare un qualcosa di importante e giocare una buonissima stagione».
Anche se dopo pochi giorni, c’è qualche compagno che ti ha impressionato più degli altri?
«Nessuno è più motivato degli altri, inteso come squadra in cui c’è un giocatore che non crede che questo gruppo possa portare a casa dei buoni risultati ed è per questo che ognuno di noi lavora duro, da tutto quello che ha e fa ogni tipo di sforzo per poter ottenere il massimo dalla pre-season e trasferirlo poi nella stagione regolare. Da quando ci siamo potuti ammirare in campo negli allenamenti abbiamo visto che in realtà il talento di base c’è. Va modellato, ma tutti credono nella possibilità di poter raggiungere nella stagione che sta iniziando, i playoff».
Quali gli obiettivi per la prossima stagione?
«Per quanto mi riguarda sono sempre stato abituato a pensare un passo ed un obiettivo alla volta. Per il momento, quello che vogliamo fare è concentrarci sul primo passo da fare, ovvero, la pre-season e quindi pensare a lavorare duro in questo periodo per poi capire nelle partite che verranno come assemblare al meglio il talento di ognuno di noi, per poi arrivare al momento dell’inizio del campionato che ognuno conosce alla perfezione il compagno di squadra dal punto di vista cestistico».
Sei arrivato in Italia e a Caserta con un curriculum di realizzatore e quel titolo di capocannoniere del campionato francese che ha fatto letteralmente impazzire il pubblico. Ma se dovessi descriverti, che profilo stileresti per Eric Chatfield?
«Semplicemente un giocatore di basket. Un tipo di giocatore abituato a fare qualsiasi cosa, che sia un rimbalzo, una palla recuperata o un sacrificio particolare in difesa, sia un tiro da tre, penetrazione o scarico nella fase offensiva, con lo scopo di dare un vantaggio ed un qualcosa di positivo alla squadra. Sono un giocatore pronto ed aperto a tutto e son pronto a fare qualsiasi cosa il coach mi chiederà di fare ogni volta che metterò piede in campo».
Al giorno del raduno ti sei perso il primo bagno di folla con tutti i presenti, ma non ha mancato di assaggiare il calore della gente che giorno dopo giorno, da quando sono iniziate le sessioni di allenamento, sono li sugli spalti a ‘sudare’ con voi e ad applaudirvi. Quale il tuo messaggio per loro?
«Prima di tutto vorrei ringraziarli per l’accoglienza che hanno avuto sin dal primo giorno che sono arrivato. Poi è impressionante come si percepisca quella passione con tante persone che vengono al campo anche durante gli allenamenti. Quindi a tutti dico venite al palazzetto a sostenerci e non ve ne pentirete».