Joshua Powell. Parte subito con il botto il cammino della Juve all’interno delle strade di radio mercato. Dopo nemmeno pochi giorni dalla chiusura delle vicende societarie, il nome della compagine di Pezza delle Noci è uno dei primi a salire su questo palcoscenico e finire sotto le luci dei riflettori. Un nome che rievoca il passato. Un nome che fa sussultare il cuore dei tifosi che non hanno mai dimenticato le prodezze del talento, seppur acerbo, di North Caroline State con i colori proprio bianconeri della Juve di Marcelletti di Legadue che arrivò a contendere addirittura il passaggio del turno dell’allora Maxim Bologna di Mario Boni. Un nome, però, che da quei ricordi, mai offuscati, è andato crescendo sempre più facendo dei passi importanti anche dall’altra parte dell’oceano. La scelta dello stesso Powell, infatti, di accettare la sfida Nba lanciatagli dai Dallas Mavericks, fu più che azzardata. Il suo nome e numero finì in pianta stabile all’interno del roster sia di regular season che dei playoff del team texano che contese il titolo Nba agli Heat nel 2006 con anche sporadiche apparizioni. Le stesse che gli valsero anni di contratto in terra losangelina con la maglia gialloviola dei Lakers, con i quali è anche arrivato sul tetto della lega a stelle e strisce con tanto di rispetto da parte di Kobe Bryant che non è certo cosa da poco. Poi ancora la trade ad Atlanta, il lockout americano,la Cina,la Svizzerae Porto Rico, dove i soldi e gli ingaggi non sono certo un problema. Un problema, invece, è di sicuro perla Juve, dal momento che la cifra sui vari contatti dell’ex anche di Scafati, non è certo da budget bianconero. Ad essere sinceri il problema non è ancora vero e proprio, dal momento che quella che lega e mette assieme nella stessa frase il nome di Powell e la sua ex squadra è solo il più classico dei rumors e voci di corridoio. Quello che non è tanto lontano dalla verità, invece, è che all’interno della nuova Juve si potrebbe anche vedere un big man di ruolo, un big man con tanto di esperienza da affiancare a colui che resta il principale obiettivo e sogno proibito della Juve: Andre Smith. Già perché provando ad immaginare uno step in avanti e quindi una conferma dell’ex Karsyaka all’ombra della Reggia, mettergli al fianco un giocatore che chiuda l’area, faccia opera di intimidazione, punti e lavoro sporco per i rimbalzi, risparmiandogli, in questo modo, gran parte del lavoro, sarebbe un’idea che permetterebbe al lungo del Minnesota di risparmiare minuti da numeri ‘5’ e rendere al meglio nello spot di power forward, specialmente in difesa. Ma quest’ultimo è un discorso che potrebbe prendere vita prima di tutto se coach Sacripanti avesse sulla propria scrivania un fax simile a quello della scorsa stagione con tanto di firma dello stesso Smith. Un fax che suggellerebbe, dunque, un nuovo anno di matrimonio tra due parti che si sono amate l’un l’altra incondizionatamente nella scorsa stagione. Le trattative per poter provare a rendere tutto questo una stupenda realtà, sembrano essere già avviata, seguendo l’idea della scorsa stagione quando oltre all’anonimato del giocatore, la celerità nel formulare l’offerta da parte dei bianconeri e quella del giocatore nell’accettarla, hanno fatto tutta la differenza di questo mondo. In questa stagione, l’anonimato è andato perduto con i numeri del giocatore contro tutto e tutti, non la celerità delle operazioni, che invece potrebbero ancora fare la differenza. La stessa celerità che lo staff bianconero sta provando ad usare per capire se quella appena conclusa sia stata effettivamente l’ultima stagione a Caserta del canadese tanto amato dalla folla, Aaron Doornekamp. Il capitano juventino, infatti, sembra essere a più di un passo dall’abbandonare la città della reggia vanvitelliana ed approdare verso altri lidi ed esperienze. Una perdita non indifferente sia dal punto di vista tecnico, visti i tanti miglioramenti Doornekamp ha mostrato negli ultimi due anni, ma anche dal punto di vista umano considerando le qualità personali che il giocatori ha sempre messo sul piatto della bilancia in questa sua esperienza. Ma a tenere banco in maniera consistente, al momento, resta soprattutto il mercato degli italiani. Una strada che potrebbe dare la prima svolta in termini di roster. In base a quanto deriverà dal settore dei giocatori nostrani, si potrà capire se quella che scenderà sul parquet la prossima stagione sarà una Juve da 5+5 o da 3+4+5. Allo stato attuale il nome di Giuliano Maresca e quelli dei giovani della cantera bianconera, restano gli unici ad avere una base certa, in attesa che il campionato mandi in scena il suo atto finale e che tutto il sistema del basket mercato inizi a funzionare a pieno regime.