Gladiator, due ore di gioco per avvicinarsi alla D



Festa finale per i nerazzurri

Fa festa il Gladiator che centra la qualificazione alla fase nazionale di Eccellenza ma che fatica contro il Carano. Al ‘Piccirillo’ finisce 0-0 anche se le migliori occasioni sono capitate sui piedi degli avanti nerazzurri. Alla Virtus l’onore delle armi e il privilegio di non aver mai perso contro l’undici sammaritano. Pubblico delle grandi occasioni, formazioni annunciate e agli ordini di Curti della sezione di Milano si inizia ricordando il vergognoso attentato di Brindisi. Palla al centro e le due squadre ci mettono un po’ per entrare in partita. Al 13’ conclusione senza troppe velleità di Bizzarro. Nel primo tempo fanno bella figura gli ospiti che appaiono più ordinati e pronti a sfruttare le ripartenze. Al 28’ però un brivido per Merola: Vitiello rimette dalla trequarti, Di Pietro tutto solo potrebbe decidere dove piazzarla, ma il suo destro grazia l’estremo difensore. L’ultima emozione è un destro di Di Pietro bloccato a terra dal portiere. Tutta qui la prima frazione di gioco. La musica cambia nella ripresa. Nerazzurri più determinati ma poco lucidi sotto porta. Bizzarro conclude debolmente, quindi in trenta secondi Russo e ancora Bizzarro costringono Merola agli straordinari. Gli uomini di De Feo perdono brillantezza e rischiano con Di Pietro che spara alto dopo una bella sponda di Rima. Nuovamente Bizzarro protagonista al 23’ con palla a lato. Sussulto caranese un istante dopo quando né Galdi né Ferraioli riescono a colpire con la porta spalancata e Iafullo fuori causa. Lo spettro dei supplementari si materializza dopo che Ferraioli spedisce oltre la traversa una punizione di Galdi. Nel primo overtime i calciatori danno fondo alle residue energie. Il neo entrato Falcone è abilissimo a girarsi e concludere ma è il palo a negargli la gioia del gol. Dall’altra parte Armonia esalta i riflessi di Merola e Russo incorna fuori su suggerimento di Vitiello. Il secondo tempo scivola via senza sussulti. Confusionario forcing ospite ma Iafullo non corre mai pericoli. E dopo cinque di recupero festeggiano i nerazzurri che compiono un altro passo verso la D.




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