La sconfitta interna con la Vigor Lamezia per 4-0, arrivata dopo la beffa con il Giulianova nel recupero infrasettimanale, non ha lasciati grossi strascichi perché il gruppo di mister Romaniello era a conoscenza della forza d’urto dei calabresi, e per almeno 50 minuti non hanno sfigurato. Ciò che però sicuramente ha creato più nervosismo nello spogliatoio normanno è stato lo striscione ‘dedicato’ a capitan Zolfo dopo il gol del 2-0. Una accusa pesante verso un calciatore che da sette anni milita con la casacca granata. Un affronto verso la bandiera della squadra per spronare tutti a dare di più e a fare meglio. Lo striscione è stato un gesto probabilmente ben ponderato per ‘muovere’qualcosa nell’animo del capitano e per far capire alla squadra che nonostante il numero esiguo, c’è qualcuno che tiene all’Aversa Normanna. La società e l’allenatore hanno constatato una maggiore presenza sugli spalti, e negli ultimi giorni, hanno avuto una richiesta particolare dai tifosi: parlare e discutere della questione Normanna e del futuro della squadra di Terra di Lavoro, ma farlo non a pochi occhi, ma in un confronto pubblico e schietto da entrambe le parti. Il presidente Spezzaferri e l’ad Cecere hanno teso la mano, e i veri tifosi normanni l’hanno stretta. Ora si attende il confronto, che si preannuncia sicuramente caldo, ma che deve concludersi con una riappacificazione utile a tutti, perché così come detto da Cecere, “facciamo ridere con 100mila abitanti e con poche centinaia sugli spalti. Facciamo ridere, tutti, dalla società agli aversani.” Giusto sottolineare il volume importante degli abitanti dell’agro aversano, perché l’Aversa Normanna non è solamente la squadra di Aversa, ma di tutti coloro che in questa società vedono la vittoria di una zona e di un territorio troppo spesso bistrattato e giudicato solamente per le proprie negatività. Con 8 punti sulla zona play-out, e con un derby importantissimo contro l’Ebolitana alla porte, che se vinto potrebbe significare quasi salvezza, si deve iniziare a parlare di futuro. L’anno prossimo si potrebbe aprire uno scenario inimmaginabile con l’Aversa che potrebbe essere a solo un primo posto dalla Serie B, con la Lega Pro che ritornerebbe alla cara vecchia Serie C unica con tre gironi. Un progetto serio significherebbe poter competere per un posto tra le grandi, e anche portare il nome dei normanni e della Normanna in tutta Italia. La pace è obbligatoria, perché l’amore cancella ogni cosa, e di questo sentimento nelle lunghe passate trasferte ce ne tanto, e non può essere svanito per nessuno motivo al mondo. I calciatori devono ritornare sotto la curva, e i tifosi devono riempirla. A voi ragazzi, la città di Aversa e la Normanna hanno ancora voglia di sognare.