C’è oggettivamente poco da dire: al Forum d’Assago domenica sera la Juve ha dimostrato, se per caso ce ne fosse stato ancora bisogno, di avere un cuore grande quanto la Reggia vanvitelliana. Gli uomini di Sacripanti, in netto svantaggio sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo rispetto alla corazzata milanese, hanno tenuto botta fino alla fine, non arrendendosi neppure sul -20, quando chiunque avrebbe fatto prima a tirare i remi in barca. Invece i bianconeri, trascinati soprattutto nel finale da un immenso Andre Collins, hanno fatto vedere i sorci verdi alla truppa di Scariolo, alla fine molto soddisfatto di aver portato a casa i due punti contro un’avversaria tanto coriacea. Abbiamo detto di Andre Collins, il protagonista assoluto; il playmaker tascabile di coach Sacripanti ha realizzato 16 dei suoi 28 punti nel quarto periodo, mantenendo a galla la Juve grazie a delle triple mortifere (6/11 in totale), tutte dotate di un peso specifico e di un coefficiente di difficoltà impressionanti. Il metronomo bianconero ha trovato, come spesso accaduto in stagione, una spalla forte nel talentuoso Andre Smith, sempre più a suo agio in una categoria che lo comincia a conoscere ed apprezzare. L’ala forte bianconera ha firmato a Milano 22 punti ed è risultato anche il miglior rimbalzista in assoluto del match con le 12 carambole conquistate. Leggendo le statistiche di squadra, non è facile capire da dove sia nata la sconfitta di Caserta, visto l’equilibrio sostanziale dei dati: Milano ha tirato con il 51% da due e con il 40% da tre, Caserta le è stata dietro di pochissimo, concludendo dalla media distanza col 46% e dalla lunga con il 36%. Maggiori differenze possiamo notarle a cronometro fermo: l’EA7 ha realizzato 17 dei 20 tiri liberi tentati (85%), mentre la Otto ne ha infilati 18/25 (72%). Entrambe le formazioni hanno confezionato 12 palle perse ed a rimbalzo il computo dice 41-39 in favore dei meneghini. Tutti numeri che dimostrano come domenica scorsa tra Milano e Caserta le differenze non siano state tanto evidenti come la mera letture dei due roster potrebbe far ipotizzare. Senza il passaggio a vuoto che ha permesso a Gentile e compagni di allungare nel punteggio e costretto la Juve ad una rimonta disperata, probabilmente staremmo raccontando un altro esito. Ma qui restiamo nel campo delle ipotesi, la realtà è quella di una Juvecaserta generosa, uscita sconfitta, ma con la testa altissima da uno dei campi più ostici d’Italia, ancora una volta.
Pio Carfora