La salvezza raggiunta, i playoff oggettivamente difficili da raggiungere (nulla è impossibile per questa squadra ma sarà veramente un’impresa staccare un biglietto tra le magnifiche otto che si sfideranno per il tricolore) e la ‘calma apparente’ che si respira nell’ambiente societario dopo gli ultimi ingressi, hanno avuto l’effetto boomerang di ammosciare la piazza. Neanche un mese fa non si parlava d’altro: tutti si mobilitivano per salvare la Juvecaserta ad un passo dal baratro finanziaro ed indizziata, addirittura, a non finire la stagione agonistica. Adesso che le nubi sono meno dense sopra Pezza delle Noci, sembra che la passione di queste ultime settimane sia magicamente sparita. Bastava farsi un giro mercoledì sera all’interno del Palamaggiò per capire meglio questo discorso. Una partita giocata tra mille sbadigli, pochissima partecipazione emotiva e canora della tifoseria, e quel clima salottiero che non si confà ad un palazzetto come quello bianconero. Sembrava, oggettivamente, di stare comodamente seduti in ciabatte sul divano di casa, con una bibita al fianco ed una busta di patatine in mano. Roba da far impallidire anche il campo più freddo del pianeta. Non è che ora tutti sono più sereni, non ci sono obiettivi agonistici da raggiungere e l’uscita dalla gravissima crisi, ha fatto addormentare i casertani? Sì, pare proprio di sì. Anche il muro virtuale (ottima iniziativa nata per caso che ha avuto un successo pazzesco subito dopo la sua nascita) si è fermato: sempre meno persone stanno mettendo mano al portafoglio dopo il clamore iniziale. E’ un clima narcotizzato che pervade tutti come se, adesso, bisogna solo aspettare la fine di questa stagione e cominciare a divertirsi sui futuri scenari. Invece è ora che si costruiscono le basi solide del futuro, a partire da una salvezza ancora da raggiungere dietro le scrivanie. E’ chiaro che non stiamo parlando di cifre astronomiche ma bisogna ancora chiudere il budget. In base a questa chiusura, poi, si penserà alla strategia da adottare per la prossima annata agonistica. Ecco perchè il muro deve continuare ad essere costruito: un potenziale sponsor nuovo ha il ‘bisogno’ di vedere, in modo tangibile, quando amore pervade questa città. Non bisogna abbassare la guardia anche in tempi di pace. Non bisogna far passare il messaggio che la situazione sia totalmente risolta. Bisogna continuare a lavorare, ognuno nel suo settore, per far si che Caserta abbia ancora un futuro nel mondo della pallacanestro italiana.