Il basket giocato è, per la prima volta dopo tempo immemore, messo un attimo da parte nella domenica di gioco della Juve. La cronaca del pregara viene oscurata dall’arrivo della partecipazione, più solida, di Iavazzi ambiente che si accollerà una bella spesa sia per questa stagione sia in ottica anno prossimo. Una notizia importante anche per il gruppo bianconero: «Siamo contenti nel vedere una persona che era già con noi, che si è resa disponibile a questo ulteriore aiuto economico – ribatte coach Pino Sacripanti poche ore prima della sfida con Varese -. Tutti gli dobbiamo un ringraziamento sincero perchè è una boccata d’ossigeno per tutto l’ambiente. Ma questo è un mattone per costruire un muro più solido».
Insomma la situazione va migliorando ma non bisogna mai abbassare la guardia…
«Caserta ormai la conosco visto che la sento sulla mia pelle, è una città che vive d’eccessi. Martedì eravamo morti, adesso siamo risorti e chissà dove dobbiamo arrivare. Bisogna essere più equilibrati nei giudizi e nell’analisi del momento. Questo arrivo è, sicuramente, un grandissimo aiuto come quello che ci sta dando il muro virtuale. Ora che la situazione va migliorando, dobbiamo prendere la rincorsa per costruire qualcosa per il futuro».
Ok ma oggi si gioca anche una partita di basket al Palamaggiò (prevista la presenza dell’ex presidente Rosario Caputo). Arriva Varese che, all’andata, vinse in volata dopo una partita giocata in modo stratosferico soprattutto nel tiro pesante. Quel giorno a Masnago, la Juve giocò una partita gagliarda e si arrese solo sul tiro dell’Ave Maria sbagliato da Smith sulla sirena.
Varese è squadra compatta e decisamente solida. Sarà una vera battaglia…
«Sicuramente è una partita complicata e difficile al cospetto di un team completo in tutti i reparti. I due play potrebbe essere titolari in quasi tutte le compagini italiane visto che hanno leadership e fanno giocare bene la squadra. Sugli esterni bisogna stare molto attenti, mentre Diawara sta vivendo una stagione veramente positiva. Sotto canestro, poi, hanno tanti centimetri e chili: una fisicità veramente spiccata. Sono come la Virtus Bologna che, reparto per reparto, ha più forza e centimetri. Per questo motivo dobbiamo eseguire bene i giochi, giocare al nostro ritmo ed a una intensità maggiore rispetto al solito».
Una vittoria odierna metterebbe definitivamente la parola addio ai problemi di guardarsi indietro e, casomai, potrebbe essere il via di una lunga volata…
«Anzitutto veniamo da uno stop che dobbiamo saper gestire visto che non possiamo sbagliare – conclude il coach bianconero -. Inutile negare che una vittoria ci fa togliere il pensiero di centrare la salvezza. A quel punto saremo salvi e possiamo gioire per questo traguardo e cominciare a guardare… di lato e non più alle nostre spalle».
Le nubi si diradano, ma bisogna continuare a lottare perchè il gioco non è finito. In campo come dietro le scrivanie.