Ricca di temi gara 1. Caserta non ha sfruttato le sue armi, ha perso per colpa del suo tanto amato tiro da tre che proprio al momento del bisogno l’ha tradita. La Juve non ha difeso, ha concesso ad Arnold e Monroe quello spazio che chiunque avrebbe sfruttato. Hall ha portato la sfida da lui con la psicologia, e Jones è caduto nella sua trappola. Bucchi ha fatto scelte importanti, limitando il minutaggio di Rocca e Mordente, ma alla fine ha avuto ragione. Non crediamo che ci saranno ancora una volta 6000 anime sugli spalti come mercoledì, ma sappiamo che Caserta vorrà vendicare la sconfitta rimettendo in sesto la sfida. Importante sarà gestire l’inerzia del match, dosando acceleratore e freno e punendo le disattenzioni lombarde in difesa. Milano non è la perfezione vista mercoledì, ma ha un roster lungo e ricco di talento, con 11 giocatori a referto e gente come Sani Becirovic, che ha giocato fior fior di finali, che, trovandosi come ultimissimo dei cambi, anche in 2-3 minuti può dare un contributo non indifferente. Sacripanti vorrà giocarsi le sue carte, magari proverà un po’ di zona per confondere i suoi avversari, sapendo che non può essere così brutta la sua squadra che è comunque arrivata seconda e che, anche se forse ora in riserva, non può abbattersi. Rialzare la testa, metterci il cuore, e sperare che i vari Jumaine, Ere, e soprattutto l’uomo invisibile Bowers, mantengano fede al proprio nome. Caserta dovrà ricevere qualcosa da ognuno dei suoi ragazzi, specie da chi farà ingresso a partita in corso. Leggere le situazioni ed essere aggressivi, per non concedere tiri facili a Milano. La squadra targata Armani sembrava soffrire gli alti punteggi, ma in gara 1, seppur con fortuna e con tanti spazi, ne ha messi sul refero comunque 90: un solo indizio però non certo potrà cambiare quella strategia che in campionato ha fruttato due vittorie. Staremo a vedere, appuntamento al Palamaggiò alle 20,30, sperando che la terna formata da Cerebuch, Sahin e Martolini non condizioni la gara così come è successo mercoledì.