Sei sconfitte nelle ultime otto partite. L’infermeria sempre piena, senza Righetti e con Fletcher acciaccato. Con la rabbia in corpo e la voglia di cancellare Sassari. Non era una gara come tutte le altre quella di ieri al Pala Verde (dove Caserta ha perso con Venezia il 3 gennaio). E la Juve compie un’impresa grandissima sbancando Villorba nel momento del bisogno. Due punti che valgono quattro per come arrivati, per come guadagnati, per come conquistati, per come voluti. C’era molta preoccupazione per vedere come i bianconeri avrebbero approcciato dopo la scoppola di Sassari: beh, l’approccio è stato ottimo con la Juve capace di battagliare sin dalla prima palla, di lottare sempre e di mettere sotto, per tutto il primo tempo, una Benetton tenuta in piedi solo dai singoli. Poi un passaggio a vuoto nel terzo periodo che lasciava presagire l’inizio della fine. Ma no, la Juve ieri non poteva perdere. Non poteva e non doveva. Ed ecco sfornato un quarto periodo eroico con Collins a menar le danze, Smith e Stipanovic a lottare come degli ossessi, Maresca e Bell a dare un contributo tangibile ed un capitan Doornekamp da sballo puro. La fortuna ci ha messo lo zampino, ma è la stessa fortuna che troppe volte ha voltato le spalle ai casertani in questa stagione. Poco importa, i due punti sono per i bianconeri che, per la terza volta consecutiva, sbancano il legno trevigiano. Un legno che porta decisamente bene.