In una intervista apparsa oggi sul Mattino, il Patron della Paperdî Caserta Francesco Farinaro ripercorre storia e passione bianconera. Iniziando dai motivi che lo hanno spinto a diventare presidente della Juvecaserta. “ Sono stato un tifoso bianconero sin da bambino, ho gioito e sofferto come tutti quelli che hanno amato questi colori. Ho sempre considerato, inoltre, la Juvecaserta un simbolo positivo del nostro territorio, un veicolo di esportazione di valori, un fattore distintivo che unisce una comunità e per molti anni un modello di imprenditoria sportiva avanguardista. Il brand di questo sodalizio è tra i più amati; perdere quello che ritengo essere un patrimonio per Caserta sarebbe stato un danno notevole e dal 2020 siamo partiti da quel poco che era rimasto per risvegliare quello che è stato un modello da emulare, tra tante difficoltà. Dobbiamo raggiungere il miglior risultato possibile attraverso un gruppo compatto che, senza timore, affronti qualunque avversario con la giusta consapevolezza – afferma – non ci siamo posti degli obiettivi specifici, credo che sia stato costruito un buon team. Far divertire i nostri tifosi è senza dubbio l’obiettivo principale». E la stagione presenta ai nastri di partenza tante avversarie che ambiscono alla promozione, elevando il tasso di una B Nazionale sempre più competitiva. «La Lega ha inteso intraprendere un percorso che elevi il tasso tecnico dei campionati, motivo per cui ritengo – prosegue Farinaro – che quello che ci apprestiamo a cominciare sia un campionato ancor più competitivo dello scorso anno, e sarà sempre più così nel corso del tempo. Dal primo anno di B abbiamo assistito a un’evoluzione notevole, che impone alle società ingenti sforzi tecnici ed economici, a favore dello spettacolo. Alcuni team sono più competitivi per il budget impiegato, ma anche lo scorso anno abbiamo visto squadre giovani ben figurare».
Il massimo dirigente della Juvecaserta 2021 non sottace il grande impegno per rafforzare la relazione con i tifosi e aumentare l’affluenza al “PalaPiccolo”. “Questo è un punto cruciale della nostra strategia – confessa Farinaro – al di là di ciò che può apparire retorico, il fattore “Palapiccolo” è fondamentale. La bellezza dei campionati di A2 e B Nazionale sta proprio nel ripercorrere le tracce dei campionati del passato, quando gli italiani erano le bandiere delle proprie squadre di appartenenza. Una squadra giovane, fatta di casertani, e di tanti ragazzi meridionali, che sanno dove si trovano e l’importanza della maglia che indossano, con una guida tecnica preparata e aggressiva, che scenderà in campo in modo sfrontato per vincere, sono dei fattori attrattivi. Se il “Palapiccolo” sarà un catino come credo, sarà difficile per i nostri avversari passare indenni”.
Per Farinaro un aspetto fondamentale lo riveste il vivaio. “Il settore giovanile è per noi quello che per un’azienda commerciale si definisce il proprio core business nel nostro caso non solo per una questione economica. L’unico vero tassello che manca è avere a disposizione una struttura propria con più campi, dove i ragazzi possano allenarsi ed essere seguiti quotidianamente”.