Ci sono anche Pino Taglialatela, per tutti “Batman”, già capitano e portiere del Napoli e della Fiorentina, oggi figura apicale dell’Ischia Isolaverde, e il presidente della squadra, Alessandro Bigi, imprenditore di origini toscane, tra le nove persone che risultano indagate a vario titolo nell’ambito di una inchiesta portata avanti dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Firenze (pm Christine Von Borries, procuratore aggiunto Luca Tescaroli) per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti tributari, all’appropriazione indebita e all’autoriciclaggio.
Per questo, i militari della guardia finanza sono stati in queste ore allo stadio “Enzo Mazzella” di Ischia, a Fondobosso. Un fulmine a ciel sereno per l’Ischia Calcio, reduce da un’ottima stagione in serie D, con il conseguimento dei playoff. E proprio la compravendita della società gialloblù, in passato a lungo realtà di serie C, è finita sotto la lente d’ingrandimento della Procura: Bigi ne era diventato presidente alla fine del 2023, rilevando il 50% le quote proprio da Taglialatela, con fondi (poco meno di mila euro, secondo le indagini, “ma di fatto pagando in più tranche € 100.000.00 in contanti” ) risultati “impiego di provenienza illecita”. Al momento non sono state disposte misure né sugli indagati né sui beni in loro possesso, ma l’attività investigativa è in corso. La parte più corposa dell’inchiesta è volta a indagare su presunti delitti tributari, dall’appropriazione indebita all’autoriciclaggio”, compiuti con acquisizione o affitto di 31 attività di ristorazione nel centro di Firenze, due alberghi, attività di noleggio auto, una produzione di birra per un valore di denaro riciclato di circa 13,5 milioni di euro.
Pino Taglialatela, che aveva legato il suo nome al sogno di una risalita dell’Ischia, squadra della sua isola, nel cosiddetto calcio che conta, non risponde di associazione a delinquere ma di reimpiego di proventi illeciti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Proventi illeciti accumulati e reinvestiti, secondo le indagini, proprio da Bigi – ancora oggi presidente dell’Ischia Calcio – e da diversi coindagati, tutti di origine albanese, che avrebbero evitato di battere una montagna di scontrini accumulando anche in beni di lusso, come lingotti d’oro e Ferrari, e nell’acquisizione delle quote della società di calcio.
“In relazione alla perquisizione, avvenuta questa mattina, a seguito di decreto emesso dalla Procura di Firenze, in cui risulta indagato il signor Pino Taglialatela, si precisa che dalla lettura degli atti messi a disposizione, la posizione dell’ex portiere risulta estranea alle attività, oggetto di indagine, a carico di Alessandro Bigi”. È quanto viene sottolineato, in una nota, dall’avvocato Gennaro Tortora, difensore di Giuseppe Taglialatela, legale rappresentante dell’Ischia Calcio, coinvolto in un’inchiesta della Procura di Firenze.
Dagli atti, continua l’avvocato Tortora, “appare evidente che i rapporti tra gli stessi, cioé tra Taglialatela e Bigi, si fondassero esclusivamente su attività sportive dell’Ischia Calcio”.
“Pertanto, – conclude l’avvocato Tortora – l’indagato tiene a esprimere la sua tranquillità in ordine allo sviluppo della vicenda giudiziaria, in relazione alla quale si è già reso disponibile per ulteriori chiarimenti, con il più ampio spirito di collaborazione”. (Fonte: napoli.repubblica.it)