Ha giocato in club storici della nostra penisola segnando tanto e lasciando sempre ottimi ricordi dell’uomo e del calciatore. Ha iniziato a Caserta e si è consacrato ad Avellino. Carmine Esposito bomber di razza è partito tra i pro nell’estate del ’90 con la Casertana appena ventenne. Una promozione in B nel ’91 e una nel ’95 con gli irpini. Lunedì sarà uno dei tanti doppi ex davanti alla tv per assistere al derby del ‘Partenio-Lombardi’.
Casertana e Avellino, praticamente l’inizio di Carmine Esposito…
“Vero. Con i falchetti assaggiai il calcio professionistico e inizia a togliermi belle soddisfazioni. Una seconda casa. Dopo San Benedetto arrivai ad Avellino dell’allora commendatore Sibilia e fu una delle più esperienze travagliate della mia carriera. Arrivammo sette-otto da San benedetto del Tronto con la consapevolezza di dover vincere. Era una delle formazioni più forti del girone. Arrivammo secondi e ricordi la contestazione della tifoseria quando capì che non avremmo vinto il girone. Iniziammo i playoff e vincemmo la finale a Pescara contro il Gualdo. Fu una partita bloccata decisa ai calci di rigore. Mi presi la responsabilità di tirare quello decisivo e feci gol diventando autentico idolo del popolo biancoverde. Fu davvero emozionante anche perché poi ebbi la fortuna di conoscere un grande come Antonio Sibilia e sono stato davvero onorato di poter indossare quella maglia. Poi restai in B fino a novembre indossando la fascia di capitano ma decisero inspiegabilmente di cedermi nel mercato invernale e ci fu una vera e propria sommossa popolare. Peccato perchè sarei rimasto volentieri. Parliamo di due piazze storiche e importanti che mi sono rimaste nel cuore. Le mie prime più belle in assoluto”.
E lunedì ci sarà un derby campano particolarmente atteso tra due compagini che puntano al podio. “Sarà una gran partita, iniziamo da questo. Speravo e pensavo che fossero un po’ più su in classifica ma credo lo spettacolo non mancherà. La Casertana è partita in ritardo poi si è ripresa per strada e ora non vive un periodo felice come dicembre. L’Avellino è partito balbettando, poi un filotto di risultati li ha rimessi in carreggiata ma anche loro hanno perso per strada diversi punti. Spero sia una gara piena di gol, non tifo per nessuno ma per lo spettacolo. La gente deve divertirsi e mi auguro vada così. E poi ci sarà una degna cornice di pubblico che andrà a colorare lo stadio. Sarà bella godersi la sfida tra due compagini importanti della Campania. In un futuro più o meno vicino entrambe possono ambire al ritorno in B. L’importante è investire e programmare adeguatamente sui giovani. In Italia non abbiamo tutta questa pazienza e non si aspettano anni per vedere crescere i propri talenti”.
Uno scontro fratricida che potrebbe agevolare le altre pretendenti. La Juve Stabia, ad esempio, potrebbe guadagnare ulteriore terreno: “Le vespe hanno dimostrato di essere i più forti e solo loro lo possono perdere. Pensavo che l’Avellino riuscisse a lottare con un testa a testa. Non credo il Picerno riesca a mantenere il passo della capolista. Il Benevento ha perso tantissimi punti ma ce ne sono tanti ancora in palio e chissà se riusciranno a colmare il gap con la battistrada”.