I sei punti conquistati nelle prime sei gare del girone di ritorno sono un campanello d’allarme inequivocabile per la Casertana. Gli undici risultati utili consecutivi che avevano portato i rossoblù al secondo posto in classifica sognando un clamoroso testa a testa con la Juve Stabia, sono solo un ricordo. Adesso la realtà è ben diversa con una squadra che oltre ad aver perso brillantezza fisica si ritrova con l’infermeria piena. Del momento delicato che attraversa l’undici di Cangelosi ne abbiamo parlato con uno degli addetti ai lavori nonché preparatore atletico che ha lavorato ad alti livelli come Roberto Fiorillo.
Roberto stiamo vedendo una Casertana non proprio in palla in questo 2024. Secondo te da cosa può dipendere? Colpa dei metodi di allenamento?
“Nella mia esperienza al Bari ho avuto la fortuna di lavorare con tanti grandi calciatori. Tra questi c’era Marco Di Vaio che una volta mi disse di aver lavorato con Zeman ai tempi della Lazio ma la mia preparazione era di gran lunga più faticosa. Questo per dire che la mia aveva una finalità scientifica (allenamenti personalizzati seppur in uno sport di squadra), quella di Zeman e di riflesso quella di Cangelosi che è un clone del boemo, si basa probabilmente su un grossissimo volume di lavoro che porta una partenza lanciata non appena l’atleta viene liberato dal sovraccarico. Poi inevitabilmente produce fisiologicamente un grosso calo nel periodo invernale per poi avere una ripercussione positiva in primavera quando però gli obiettivi rischiano di essere più lontani”.
Risultati alla mano anche il Pescara non sta attraversando un momento particolarmente positivo con 9 punti in sei gare…
“E’ una caratteristica delle squadre di Zeman che caricano tanto, partono molto bene, raccolgono punti ma poi hanno un discreto periodo di appannamento fisico. Per poi come dicevo prima si riprendono tra febbraio e marzo rischiando però di ritrovarsi lontani dagli obiettivi”.
Senza dimenticare anche i tanti infortuni.
“C’è un parametro che fa capire se la preparazione atletica è buona. Quando arrivi prima sulle seconde palle e quando vinci i contrasti. Poi con le partite infrasettimanali c’è un recupero minore e un accumulo maggiore di fatica e sale la predisposizione agli infortuni se non hai ottime componenti aerobiche (VO2 max-massimo consumo di ossigeno)”.
Entro quanto tempo la Casertana secondo te potrebbe tornare a essere brillante?
“Conoscendo il vissuto motorio delle squadre zemaniane penso che la squadra ritroverà a breve una buona condizione fisica sperando che sia ancora in tempo per ottenere qualcosa di positivo. Parlo esclusivamente dal punto di vista scientifico. La storia di Cangelosi a Caserta dice che al suo arrivo l’anno scorso inanellò una serie importante di risultati utili di fila riuscendo a colmare quasi tutto il gap col Sorrento e Paganese. Poi ci fu la sosta e la squadra tornò in campo un po’ imballata e particolarmente in difficoltà fisica cosa che probabilmente costò la promozione diretta”.
Nel girone Juve Stabia ha un piede in B, poi chi ti ha maggiormente impressionato?
“Mi piace molto il Picerno come idee di gioco, offre un bel calcio e diverte. Alla Juve Stabia serviranno altre quattro-cinque vittorie e poi potrà festeggiar e il ritorno in B. Hanno fatto il loro campionato con grande regolarità, ma poi alle spalle le dirette concorrente non sono riuscite a mantenere il passo. La Casertana potrebbe farsi trovare pronta per i playoff perché come detto col passare delle prossime settimane la forma fisica migliorerà e i falchetti potranno fare un buon finale di stagione”.