CASERTA – Più film si sono visti nel corso di Casertana-Crotone. Prima mezz’ora di grande calcio per i falchetti, a cui ha risposto il Crotone a debita distanza. Rossoblu di nuovo propositivi, poi il rigore del pari e l’espulsione di Cadili hanno consentito ai pitagorici di prendere campo, in superiorità numerica, ed andare all’assalto della vittoria. Vincenzo Cangelosi lo ritiene un pari giusto ma colpisce in conferenza stampa post partita un altro punto: non utilizza mai l’alibi delle tante assenze per sminuire né la prestazione di chi è sceso in campo né della squadra avversaria. L’ennesima dimostrazione di chi, come l’allenatore palermitano, vede il calcio in un altro modo. Senza cercare sotterfugi o cambiare la valutazione in base a chi c’è o chi non c’è. Di certo avrebbe voluto anche lui avere a disposizione Curcio, Celiento, Carretta, Soprano ed i lungodegenti Fabbro ed Aya ma, a differenza di altri, non entra nel vortice dei classici “pallonari”, anzi si comporta da ideologo. E questo per Caserta è il bene supremo.
IL COMMENTO. Nella sala stampa del “Pinto”, il trainer rossoblu analizza la gara: “Il risultato è giusto nel complesso perché nella prima mezz’ora abbiamo fatto qualcosa che difficilmente si vede a questi livelli. Abbiamo giocato con il piglio giusto e sono contento perché nel primo tempo abbiamo subito solo il colpo di testa di Gomez. Nel secondo tempo invece una punizione, un rigore e due colpi di testa, nel calcio ci può stare perché siamo in emergenza e potevano avere delle difficoltà: è normale, è il calcio“.
LA PROVA DEL GRUPPO. Sulle prestazioni di chi ha giocato meno, l’allenatore rossoblu dichiara: “In settimana ho provato diverse soluzioni anche perché potevamo non avere difensori di ruolo. Taurino positivo nella prima mezz’ora, poi ha avuto un problema al flessore, non siamo stati più capaci di ripartire. Bravo Turchetta a sacrificarsi, più a rincorrere che ad attaccare. Però giudico la forza d’animo della squadra, che ha dimostrato di avere forza d’animo e fa ben sperare per il futuro. Montalto sulle gambe? Fino a quando Adriano non me lo chiede, è sempre una presenza importante dal punto di vista caratteriale”.
PARI GIUSTO. Infine l’ex Foggia conclude: “Sono molto contento, valuto l’inizio. Abbiamo dimostrato di giocarcela contro chi è stato allestito per vincere il campionato. Secondo me, forse dovevamo mantenere i ritmi alti. Certe volte cercato troppo il lancio verso chi agisce sulle fasce, all’altezza delle bandierine: noi giochiamo a calcio, non a rugby. L’arbitro? Non mi piace parlare, ognuno ha il proprio punto di vista. In C non c’è la goal line technology. Rigore? Valutazioni che fa l’arbitro”.